– I matrimoni olgiatesi fanno discutere. O meglio, fa discutere il nuovo regolamento dei matrimoni civili approvato in consiglio comunale, emanato per fare chiarezza di fronte alle richieste, a volte stravaganti, dei nubendi. Il testo prevede che solo sindaco, assessori e consiglieri, dipendenti a tempo indeterminato e del Comune e il segretario generale possano celebrare le nozze: stop dunque alle deleghe ad altri soggetti. I luoghi per scambiarsi gli anelli sono la sala giunta, l’ufficio del sindaco, il teatrino dell’Opai, il giardino del parco comunale ed altre sale comunali aperte. Solo nei primi due casi, durante l’orario di apertura al pubblico dell’ufficio di Stato civile e solo se almeno uno degli sposi è residente in paese, la celebrazione potrà avere luogo gratuitamente.
Altrimenti vige un tariffario fino a un massimo di 500 Euro. A criticare il provvedimento è il Gruppo Indipendente. «Siamo rimasti allibiti – affermano Alda Acanfora, Gianfranco Roveda e Giorgio Volpi – nel sentire quale fosse la ragione principale che ha portato alla nascita del regolamento, il non saper gestire con il buon senso le creative richieste a volte fatte dai futuri sposi». Era davvero necessario arrivare ad un regolamento? Si chiedono I consiglieri. «Non sarebbe forse il caso –
domandano – di spendere risorse ed energie non nella stesura di regolamenti, ma nel rendere uno spazio del Comune adatto ad ospitare un matrimonio? E poi chi decide se siamo vestiti in maniera decorosa e adatta all’evento? Ci dobbiamo aspettare che uno stilista di fama mondiale dia indicazioni su nastri e paillettes?». Il gruppo non concorda nemmeno sui soggetti che possono celebrare. «La legge indica che tutti sono delegabili: perchè questa restrizione? Perché non si ritengono degni gli altri cittadini?
A questo punto ci aspettiamo anche un corso di bon ton, da frequentare per essere inattaccabili come celebranti, per l’attuale compagine che siede in Comune». Infine i costi. I consiglieri si rivolgono direttamente agli invitati: «Cari parenti e amici, a questo punto vuol dire che i futuri sposi aggiungeranno nella lista nozze la voce “pagamento matrimonio civile”; addio dunque alla quota per il viaggio di nozze o alla pentola a pressione». Secondo il Gruppo ci sono altri temi più importanti da affrontare ad Olgiate e comunque bisogna ricorrere maggiormente al buon senso. «Sbarazziamoci di ciò che è inutile e fa perder tempo, non affliggiamoci con inutili parole» sostiene. A questo punto, cosa aspettarci dalle unioni civili? Si chiedono ancora gli indipendenti. «Il Sindaco anche per queste produrrà un regolamento speciale? Ovviamente in collaborazione con un altro stilista. Le mode possono cambiare, il buon senso no».