Al Tour de France, anche le tappe all’apparenza più semplici, possono nascondere delle insidie e trabocchetti. Nel giorno che precede le montagne che decideranno questa edizione della Grand Boucle, ci sono parecchie novità da registrare.
Prima tra tutte: si è arrivati in volata e non ha vinto Marcel Kittel. A trionfare a Romans Sur Isere è stato l’australiano Michael Matthews, che ha coronato un lavoro di squadra iniziato dai primissimi chilometri della tappa. Perché se Kittel non puoi batterlo sul suo terreno preferito, la volata, allora è utile cercare delle alternative: lo ha fatto la Sunweb di Matthews, che si è messa a tirare sui due primi e unici GPM di giornata, nei chilometri iniziali della frazione, isolando Kittel e mettendolo fuori dai giochi fin dall’inizio.
Così Matthews ha prima vinto lo sprint intermedio, e poi si è preso la vittoria di tappa iniziando ad insidiare la supremazia di Kittel nella classifica a punti. Va poi considerato il piccolo scossone in classifica dovuto ai ventagli degli ultimi quattro chilometri: è bastata un’accelerata del Team Sky a mettere fuori gioco tre uomini di classifica come Daniel Martin, Louis Meintjes ed Alberto Contador.
I tre hanno pagato circa un minuto, Contador qualcosa in più, una mazzata non indifferente alla vigilia delle grandi montagne. Molto attento Fabio Aru, così come Rigoberto Uran, due corridori che senza il supporto della squadra sono riusciti a farsi trovare pronti nei momenti delicati della corsa, senza perdere un metro. E con qualche emozione inattesa dopo il giorno di riposo, il Tour arriva così al redde rationem, prima della cronometro di Marsiglia prevista per sabato (22,5 chilometri).
Oggi si va da La Mure a Serre-Chevalier: 183 chilometri con un’alta concentrazione di montagne da affrontare. Prima il Col d’Ornon, di seconda categoria, poi il Col de la Croix de Fer, di Hors Categorie, il Col du Télégraphe, di prima categoria, e per chiudere in bellezza il Col du Galibier, anch’esso di Hors Categorie, che con i 2 642 metri di altitudine rappresenta il Souvenir Henri Desgrange di questo Tour de France. Attenzione, però: l’arrivo di Serre-Chevalier è posizionato a 21,5 chilometri dalla vetta del Galibier, a conclusione di una discesa tecnica e veloce. Sembra una tappa disegnata per Romain Bardet, eccellente discesista. Tutto può accadere, e gli occhi sono puntati per noi su Fabio Aru.