Fino al minuto diciannove il suo tabellino segna virgola. Peccato, perché manca il suo apporto proprio quando Milano prende il largo. Poi inizia a ridare del tu al canestro, specialmente nel terzo quarto, ma è troppo tardi: la frittata è già fatta.
Trova la prima squadra contro cui a rimbalzo deve tirare fuori veramente gli artigli. E lo fa, perché alla fine sono 10, ed è tra l’altro molto preciso al tiro ed attivo in fase offensiva, lotta sempre ed il suo atteggiamento è quello giusto per tutta la partita. Viene parecchi penalizzato da alcuni fischi che lo caricano di falli fin dall’inizio.
La sconfitta non deve far passare sotto traccia la sua positiva prestazione. Eric tira bene, soprattutto nel primo tempo, prende le scelte giuste, si muove più che altro per cercare la soluzione personale perché Milano chiude bene le linee. Cala un po’ di fiato, e di gambe, negli ultimi venti minuti, ma i segnali sono davvero buoni.
Il suo impatto sul match non è granché, un arresto e tiro che non arriva nemmeno al ferro. Cerca di compensare la mano traballante mettendoci la garra sul parquet. Apprezzabile, ma purtroppo non del tutto efficace. Lontani i fasti della gara d’andata, quando sorprese il Forum di Assago.
Altare e polvere, come sempre. Giocate straordinarie ed errori madornali, che fanno parte del curriculum di un giovane come lui che comunque cresce ogni partita di più. Peccato non averlo rivisto contro Raduljica, che all’andata aveva detronizzato.
Tanta difesa, a volte positiva altre volte un po’ fumosa. Segna due triple e porta comunque a casa la pagnotta.
Purtroppo, quando lui è sul parquet, la squadra ne risente nettamente e cala. Non è la prima volta, e in questo derby è emersa in maniera esponenziale la sua involuzione fisica di questa stagione.
Inizio da incubo, con due falli in un minuto e mezzo. Resta fuori tantissimo ma quando rimette piede e cuore nel match, Varese rimonta e torna in partita, con grinta e coraggio. Questa squadra ha sempre di più il suo stesso spirito, la sua stessa faccia tosta e fa solo ben sperare.
Alla fine è il biancorosso che segna di più e che mantiene più continuità nell’arco di tutta la partita. Gioca bene, è fisicamente e mentalmente presente nonostante faccia fatica contro la fisicità dei cugini di Milano. Regge l’urto come può, regalando anche qualche bella giocata.