Gioia e amarezza, soddisfazione e rammarico. Il giorno dopo Sidigas-Openjobmetis, in casa biancorossa dominano sentimenti contrastanti, come a rispecchiare le due facce, opposte, che la squadra di Gianmarco Pozzecco ha messo in mostra in questo girone d’andata conclusosi domenica sera: spumeggiante e vincente come al PalaDelMauro, dimessa e svogliata come nel tonfo casalingo contro Pistoia.
Pensieri che occupano anche la mente di Cecco Vescovi, general manager di questa Varese davvero imprevedibile.
«Siamo chiaramente contenti della vittoria che abbiamo ottenuto ad Avellino, ma questo successo da solo non basta certo a cancellare il rimpianto per una qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia, primo obiettivo stagionale, buttata via in casa e in particolare, ovviamente, contro la Giorgio Tesi Group – esordisce il dirigente biancorosso – Tutto questo fa sicuramente molto arrabbiare,
ma dice anche che, al di là di tante estemporanee valutazioni, questa squadra c’è».
E ci sono, proprio a proposito della squadra, novità che il popolo biancorosso sta aspettando con ansia che sia la società ad ufficializzare: sul fronte Eric Maynor, infatti, manca solo l’annuncio. «Ma per il momento le voci restano tali – dice Cecco – Non abbiamo dichiarazioni da fare in merito».
Giusto riserbo, dovuto forse alla necessità di fare prima di tutto chiarezza in tema di americani in squadra, dato che il nuovo play biancorosso dovrà necessariamente andare ad occupare una casella attualmente ancora occupata. Tutti gli indizi (ma per ora solo quelli, nessun atto concreto) portano a pensare che il primo indiziato al taglio sia, per questioni di passaporto e di ruolo, il capitano Robinson, autore domenica sera di una prestazione comunque positiva e di carattere, a dispetto delle voci. «Ma Dawan ha sempre cercato di fare il massimo, alternando prestazioni buone ed altre meno, ma sempre con estrema professionalità e dedizione – analizza Vescovi – Da questo punto di vista, non abbiamo alcun rilievo nei suoi confronti: valuteremo come intervenire quando avremo le idee più chiare, sempre tenendo presenti le nostre disponibilità economiche».
Scenari fluidi, si diceva nei giorni scorsi. Intanto questa mattina il ds Giofré partirà per la California, dove nei prossimi giorni è in programma lo showcase della D-League: un’occasione per aggiornarsi e dare un’occhiata in giro.
Tornando al match contro la Scandone, domenica sera è emersa, ancora una volta, l’importanza per questa Openjobmetis del contributo di Callahan, ragazzo arrivato a Varese a fari spenti, ad inizio mercato, e che in queste ultime partite è stato capace di conquistarsi spazi sempre più ampi, restando a galla a livello di prestazione personale anche nelle partite in cui, intorno a lui, la squadra affondava. «Craig è un ragazzo super, che si è sempre impegnato al massimo, fin dal primo giorno in cui è arrivato – risponde il gm biancorosso – Siamo contenti per lui e per noi stessi, per la scelta fatta, e questo non solo per il valore tecnico del giocatore, ma anche per quello umano».
Ora il campionato si ferma, per lasciare spazio all’All Star Game: Varese avrà due settimane per pensare al derby di lunedì 26 gennaio alle 20 a Cantù, match che aprirà il girone di ritorno. «Ed è un girone che ci offrirà rispetto all’andata una partita in più in casa, con le sole Venezia e Brindisi fra le squadre di vertice che dovranno venire a farci visita al PalaWhirpool – sottolinea Vescovi – Detto che di partite facili non ce ne sono, gli altri match casalinghi appaiono comunque complessivamente più abbordabili e saranno proprio le partite fra le mura amiche quelle che dovremo cercare di sfruttare di più e meglio rispetto a quanto fatto finora, affinché da qui arrivi lo slancio per chiudere la stagione potendo puntare a qualcosa». Alla corsa-playoff anche Varese è iscritta ufficialmente.