– Licenze taxi in cambio di mazzette: assolti anche gli ultimi quattro imputati. Assolti per intervenuta prescrizione contestata l’ex sindaca di Masciago Primo , l’ex comandante della polizia locale , difesi dagli avvocati e , e a e , considerati dall’accusa i presunti mediatori del “giro” d’affari contestato dalla procura di Varese.
Nel novembre 2015 erano già stati assolti, sempre per intervenuta prescrizione, anche gli altri 9 imputati. La vicenda è chiusa: nessuna condanna. E’ stato lo stesso procuratore di Busto Arsizio , che sosteneva l’accusa, a chiedere davanti al gup di Busto Arsizio che non si procedesse contro i quattro imputati.
Secondo la procura di Varese i quattro avrebbero favorito e incassato mazzette per rilasciare licenze taxi. Licenze che, sempre secondo l’accusa, sarebbero servite non per esercitare l’attività a Masciago Primo bensì a Malpensa dove è decisamente più logico impegnarsi in questo tipo di lavoro. Per l’accusa la condotta illecita sarebbe andata avanti dal 2003 all’agosto del 2008. Quando il commissario prefettizio arrivato in Comune quale reggente dell’attività amministrativa segnalò delle anomalie alla procura di Varese. Nel corso dell’inchiesta sono state sequestrate dagli inquirenti 15 licenze sospette. Per la procura ex sindaco e ex comandante della polizia locale, approfittando del loro ruolo, avrebbero organizzato i bandi truccati per l’assegnazione delle licenze a richiedenti paganti.
Il volume “d’affari” complessivo, sempre secondo l’accusa, si sarebbe aggirato intorno ai 90mila euro. Una volta procurate le licenze i mediatori le avrebbero di vendute a terzi. A una familiare di Forni parrebbe fossero state intestate più licenze. Poi rivendute. De Rosa avrebbe partecipato soltanto a qualche episodio. Gli imputati si sono sempre dichiarati estranei alla vicenda rigettando tutte le imputazioni. I Comuni di Azzio, Cassano Valcuvia e Masciago Primo si erano costituiti parte civile in seno al procedimento.
L’avviso di conclusione delle indagini con richiesta di rinvio a giudizio era arrivato anni dopo la notifica degli avvisi di garanzia agli indagati. Il processo è poi stato spostato da Varese a Busto Arsizio per questioni di competenza territoriale. Nel frattempo la scure della prescrizione aveva falcidiato uno dopo l’altro i capi di imputazione contestati. Era rimasta in piedi la sola accusa di associazione a delinquere a carico dei quattro imputati odierni. Prescritta anche quest’ultima accusa tutti gli imputati sono stati assolti. La vicenda è chiusa.