MILANO – La Regione Lombardia rafforza il proprio impegno nella tutela dei lavoratori sanitari e socio-sanitari con una serie di misure operative volte a prevenire e contrastare gli episodi di violenza che si verificano all’interno delle strutture sanitarie. La Direzione Welfare ha infatti inviato una circolare alle Ats, Asst, Irccs con alcune disposizioni anche alla luce della recente normativa nazionale che rafforza la protezione degli operatori sanitari prevedendo la procedibilità d’ufficio in caso di violenze e l’inasprimento delle pene.
“Episodi di violenza contro gli operatori sanitari e socio-sanitari – ha detto l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso – non possono e non devono essere tollerati. Regione Lombardia ha deciso di rafforzare il proprio impegno con una serie di misure concrete per garantire la sicurezza di chi ogni giorno lavora al servizio della salute dei cittadini. Le nuove disposizioni, in linea con la normativa vigente, puntano a prevenire e contrastare le aggressioni all’interno delle strutture sanitarie. La collaborazione con le Forze dell’ordine, il monitoraggio continuo degli episodi di violenza e il supporto psicologico e legale per i lavoratori aggrediti sono solo alcune delle azioni messe in campo.”
“La sicurezza degli operatori deve essere garantita a priori ma anche nelle fasi successive in caso si verifichi un evento di aggressione – specifica l’assessore – Per tutelare il nostro personale oltre a segnalare gli eventi violenti alla procura, gli enti sanitari dovranno valutare di costituirsi parte civile nell’ambito dei processi penali, ho detto personalmente ai Direttori Generali che questa deve diventare una prassi. Nel 2022 solo il 6 % delle aggressioni fisiche sono state segnalate in Procura, nel 2023 il dato è addirittura in calo al 4%. Anche in questo caso l’espressione fondamentale è ‘prendersi in carico’ non solo dei nostri pazienti ma anche del nostro personale. La tutela della salute e del benessere degli operatori rappresenta un presupposto fondamentale per garantire un sistema sanitario efficiente e sicuro, a beneficio non solo dei lavoratori, ma anche dei cittadini lombardi che si affidano quotidianamente ai servizi sanitari”.