Meningite, città in allarme, «Ma è solo un caso isolato»

Fuori pericolo il bimbo della materna Pontida. La pediatra: «No alla psicosi»

Meningite, i consigli della pediatra ai genitori preoccupati: «Bisogna stare lucidi, è un caso isolato. Il vaccino? Non c’è bisogno di correre a farlo». Tiene banco il caso di meningite che ha colpito un bimbo di 4 anni che frequenta la materna Pontida. Oggi la scuola di via Pastrengo riapre, dopo la profilassi a cui sono stati sottoposti gli operatori e i piccoli compagni del bambino. Il quale ha risposto bene alle terapie fin da subito ed è stato giudicato fuori pericolo già martedì pomeriggio.

Ma la psicosi-meningite si è diffusa rapidamente in giro per la città, anche se l’Ats ha subito assicurato che non si tratta di epidemia. Ieri negli studi dei pediatri di base erano molte le mamme preoccupate che chiedevano conforto e suggerimenti. «Ho cercato di trasmettere dei criteri – ci spiega Donatella Fraschini, pediatra e consigliere comunale – innanzitutto, un pensiero doveroso al bambino in cura. Poi, un invito a restare tutti lucidi, visto che questo evento si è

manifestato proprio nel corso dell’aprirsi della stagione delle epidemie influenzali, che si manifestano nei bambini con febbre alta e cefalea». Sintomi universali, simili a quelli della meningite. «Al di là della febbre – fa sapere la pediatra – suggerisco un pensiero ad un controllo laddove le condizioni del bambino siano diverse da quelle che sono abituati a vedere nello stato febbrile, o nel caso in cui vedano lesioni cutanee mai viste prima». Nel caso di sospetti di meningite, Fraschini prova a raccomandare altrettanta lucidità: «Non piombare negli studi pediatrici o nei pronto soccorso senza prima aver avvisato con una telefonata». Si evitano potenziali contagi ma anche solo timori ingiustificati.

Un’altra cosa che Fraschini ricorda ai genitori sono «i serissimi protocolli standardizzati, seguiti dalle Ats, per individuare i veri soggetti a rischio, che poi vengono richiamati, in ambito familiare e scolastico. Una sorveglianza molto mirata e precisa, considerato che il meningococco è un batterio molto labile». Infine, una parola sulle vaccinazioni. «Non siamo in una situazione sanitaria, oggi, che necessita di correre tutti a fare il vaccino. Era un caso isolato, possiamo ragionare serenamente».