Qualche abbonato in meno rispetto al passato, ma più biglietti venduti al botteghino.
La passione non si spegne facilmente, specialmente quella per la Pallacanestro Varese, che pur nei momenti difficili è sempre in grado di richiamare al suo fianco una tifoseria che ha sempre risposto presente. Siamo andati ad analizzare dunque il dato delle presenze al PalA2A nelle ultime due stagioni e mezza, compreso dunque questo abbrivio di 2017/2018. E sono confortanti, se si pensa alla stagione in corso.
Partiamo proprio da quest’ultima, analizzando qualche dato: gli abbonati totali, registrati a settembre al termine della terza ed ultima fase di campagna abbonamenti, sono 2701, un numero che risulta più basso rispetto alle due stagioni precedenti che prendiamo in analisi. Nel 2016/2017, annata iniziata con Paolo Moretti in panchina e conclusa con Attilio Caja, gli abbonati erano 2876, anche sulla scia del buon finale di stagione precedente con la finale di Fiba Europe Cup. L’anno
precedente ancora, 2015/2016, erano state 2813 le sottoscrizioni stagionali a Masnago. In queste prime sei partite casalinghe disputate il totale dei biglietti venduti è sensibilmente superiore rispetto al totale nelle prime sei partite delle due stagioni precedenti prese in esame: da Varese-Venezia a Varese-Capo d’Orlando sono stati venduti 6512 biglietti, una media di 1085 a partita. Un dato in netta crescita se paragonato al recente passato: allo stesso punto della stagione, quindi dopo sei partite casalinghe, l’anno scorso i biglietti venduti erano 5827, e nel 2015/2016 addirittura 4947.
In tema di biglietteria, dunque, la crescita è evidente. La media spettatori (abbonati più biglietti) della stagione in corso è di 3786 presenze per partita, di poco inferiore 3847 dell’anno scorso e superiore al 3636 dell’annata ancora precedente. Questo, lo ricordiamo, è un dato che si riferisce soltanto alle prime sei partite casalinghe della stagione, perché se si vanno a valutare i dati di fine stagione, le presenze medie al palazzetto aumentano in maniera direttamente proporzionale al migliorare dei risultati. Nel 2015/2016, anno che si chiuse in maniera positiva con una bella striscia di vittorie in campionato ed il cammino fino alle Final Four di Chalon, la media degli spettatori si alzò da 3636 presenze dopo sei partite fino a 3759 di fine stagione.
Stesso discorso vale per l’annata scorsa, anche perché dal 27 febbraio in poi, dalla partita con Pistoia, Varese vinse e basta in casa (cinque successi consecutivi): se per le prime sei partite erano 3847 le presenze di media al PalA2A, nel finale si raggiunse un picco di media di 3921.
Entriamo in un’analisi ancora più dettagliata, sempre tenendo come campione le prime sei partite casalinghe: Varese-Sassari, una delle due sconfitte tra le mura amiche di questa stagione, è stata la partita con più partecipazione, ben 4160 spettatori. Varese-Venezia, match d’esordio in campionato, è stato al contrario quello più “snobbato”, con soli 3550 sostenitori.
Il picco massimo supera già quello della stagione passata nelle prime sei giornate, quando a Varese-Brescia, un’altra sconfitta, furono presenti 4100 persone, mentre il punto più alto di tutta l’annata in generale è stato raggiunto contro Pesaro, con 4474 presenze. In una vittoria invece è stato registrato il picco minimo, contro Reggio Emilia l’11 dicembre 2016, con “soli” 3443 spettatori, rimasto anche come punto più basso in termini di spettatori di tutto l’anno.
Anche l’ultima partita casalinga del 2015/2016 registrò il massimo stagionale di spettatori, contro Reggio Emilia, con 4312, quasi 400 in più rispetto al picco più alto delle prime sei giornate, i 3947 contro Avellino. Il punto più basso, nel 2015/16, fu contro Pesaro alla seconda giornata: 3412.
Tanti numeri che confermano che questa Varese semplice, operaia e faticatrice incontra il favore del pubblico, che continua a rispondere presente, sperando di chiudere l’anno con il botto contro la Virtus Bologna, il 26 dicembre.