MERCALLO Proteste a raffica e striscioni contro gli autovelox della Vergiate-Besozzo. E’ andata in scena ieri mattina la prima giornata di contestazione pacifica contro i rilevatori di velocità disseminati lungo la Superstrada 629. La manifestazione, organizzata dall’Italia dei Valori di Mercallo, ha catturato l’interesse di molti automobilisti, alcuni dei quali si sono fermati nella piazzola, dov’erano posizionati i gazebo informativi, per esprimere la propria rabbia contro gli autovelox.
Dopotutto, il lungo striscione srotolato intorno alle 10.30
all’altezza dell’incrocio di Mercallo con la scritta «Meno autovelox, più rotonde» era già piuttosto eloquente. Le “vittime” multate dall’autovelox si sono fermate al gazebo raccontando il proprio disappunto: «Non ho nessuna intenzione di pagare le sanzioni – dice un automobilista di Ispra – ho preso due multe da 160 euro nel giro di un paio di giorni. Una volta andavo a 90 all’ora, l’altra a 71 chilometri orari. E’ una cosa assolutamente scandalosa. Si arriva da un tratto di strada in cui vige il limite dei novanta chilometri orari e poi di colpo comincia il sessanta all’ora con l’autovelox distante pochissimi metri. Non è assolutamente accettabile».
Nel mirino della stragrande maggioranza degli utenti della strada c’è soprattutto l’ultimo apparecchio, quello installato e Corgeno. Un impianto tarato a sessanta all’ora che, al ritmo di un centinaio di multe al giorno, ha già effettuato circa seimila sanzioni. «So benissimo – dice Francesco Iozzi – che su questa strada sono presenti degli autovelox ma può capitare che me ne dimentichi. Per il mio lavoro sono costretto a passare tre-quattro volte al giorno e può capitare di oltrepassare il limite dei sessanta chilometri all’ora. Ne ho presa una mentre viaggiavo a settantuno all’ora ma di sicuro ne ho prese delle altre di cui al momento non sono ancora a conoscenza ma che forse arriveranno presto. Basta distrarsi un attimo».
Il popolo della multa è furibondo e ognuno adduce le sue motivazioni. Tutte con lo stesso denominatore. «Ma avete visto questa strada? – chiede un automobilista di Laveno – sembra un’autostrada eppure in alcuni tratti c’è un ridicolo limite a sessanta. Questa strada era stata pensata per tagliare i centri abitati e accorciare i tempi di percorrenza. Mettendo l’autovelox con limiti così bassi diventa un percorso inutile, assolutamente da evitare». Le proteste arrivano anche da Milano: «Nel fine settimana – dice Renato Pozzi – vengo a Cittiglio, ho preso la multa percorrendo la strada a 66 chilometri orari. Mi sembra davvero un’esagerazione». La rabbia è tanta: «Si spennano i cittadini – conclude Sandro – e si riempiono le casse dei Comuni. Speriamo che qualcuno riesca a rimuoverli. Non si chiede di trasformare la superstrada in un’autopista, ma semplicemente di instaurare un limite ragionevole. Sarebbe già sufficiente alzarlo a novanta all’ora».
Pino Vaccaro
f.artina
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