Perugia, 28 feb. (Apcom) – La sesta udienza del processo sulla
morte di Meredith Kercher è stata certamente quella ad oggi più
movimentata, tra accuse indirette tra chi ha fatto le indagini e
le difese degli indagati. Per gli agenti della Questura che hanno
interrogato fra il 5 e il 6 novembre Amanda e Raffaele tutto si
sarebbe svolto, interrogatorio e confessioni comprese, in un
clima di massimo rispetto delle leggi e delle persone ascoltate.
Non la pensano così i due ex fidanzatini, che chiedono al giudice
della Corte d’assise Giancarlo Massei, di prendere parola per
spiegare il loro punto di vista sull’interrogatorio del 6
novembre che gli ha spalancato le porte del carcere.
Raffaele Sollecito ha detto di aver chiesto più volte di poter
parlare con il padre e con l’avvocato di famiglia proprio per
evitare dei malfunzionamenti alla giustizia e ovviamente per
garantirsi come persona informata sui fatti. Nessuno degli agenti
presenti all’interrogatorio gli ha consentito di potersi mettere
in contatto con le persone da lui dichiarate. Anzi, Raffaele
aggiunge che è stato per molte ore scalzo, perchè la Polizia
doveva fare dei controlli sulle sue calzature. Praticamente per
Raffaele quell’interrogatorio è nullo e non è stato fatto come
detto in aula all’insegna della “tranquillità”.
Anche Amanda Knox ha rilasciato una dichiarazione spontanea che
va contro le dichiarazioni degli agenti ascoltati oggi in
Tribunale. “Mi hanno trattato bene solo dopo le mie
dichiarazioni”. L’avvocato Luciano Ghirga, legale di Amanda,
aveva in aula dimostrato come sia il nome di Patrick Lumumba che
altre dichiarazioni sono state indotte ad Amanda. Inoltre gli
agenti stessi hanno ammesso, secondo la difesa, che più volte la
ragazza era stata ripresa e sgridata dagli agenti per il suo
comportamento non formale.
Il Pm Giuliano Mignini su questo argomento ha fatto una sola
domanda agli genti: “Amanda ha reso testimonianza spontanea
quando ha accusato Patrick Lumumba dell’omicidio di Meredith?”.
Risposta degli agenti: “Si”. stessa risposta anche per la
consegna del memoriale di Amanda, che smentiva l’alibi che si
erano dati lei e Raffaele Sollecito.
Cep
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