Ha raccontato di essere stato aggredito da quattro persone a Gallarate mentre faceva rientro a casa dopo aver trascorso la serata in un bar. Secondo il racconto fornito ai carabinieri della Compagnia di Gallarate, il giovane sarebbe stato pestato da un gruppo di extracomunitari che lo avrebbero derubato portandogli via il cellulare e una ventina di euro in contanti.
La denuncia shock è stata pubblicata dalla vittima su Facebook, ma gli investigatori stanno ancora ricostruendo l’esatta dinamica per accertare come si sono sviluppati i fatti. Il racconto è ancora sotto la loro lente di ingrandimento degli inquirenti. Al momento la versione è quella comparsa su internet, pubblicata dal giovane che a colpi di tubo di ferro sarebbe stato aggredito dai quattro stranieri. «Tornando a casa dalla piazza – racconta – sono stato aggredito e pestato da quattro extracomunitari per 20 euro e il mio cellulare, che per il mio lavoro è tutto. Non riconosco più – ha commentato amaramente – questa città. Adesso sono qui con un trauma cranico e non ragiono neanche bene. Facciamo qualcosa, o ce ne laviamo le mani di Gallarate. Allora riprendiamoci la città».
«Non mi sembra giusto – ha insistito la vittima dell’aggressione – rischiare la vita per uno smartphone e per 20 euro. Bisogna riprendere in mano la città. Io da bravo cittadino non prendo la macchina perché ho bevuto una birra in più e poi vengo aggredito alle spalle. Sono stato aggredito con un tubo di ferro in testa. Ma dove andiamo a finire?». La vicenda virtuale ha scatenato la reazione di tanti amici, conoscenti e cittadini di Gallarate. «Mi spiace – scrive un utente su Facebook – spero li becchino e recuperino il tuo cellulare. Se ci fossero telecamere in zona potrebbero aiutare nell’identificazione. Lo spray al peperoncino può servire se ti accorgi di essere in pericolo e comunque non è esattamente legale».
«Dicono – dice un altro utente – che i reati sono in diminuzione. Visto però quello che vediamo con i nostri occhi, ritengo che il problema sia che una serie di comportamenti non viene più percepito come reato e non viene denunciato per sfiducia nelle istituzioni. Occorre uno scatto di orgoglio sociale per rendere normale ciò che lo è veramente: il rispetto degli altri». Internet è un fiume in piena: «Mi spiace tanto – aggiunge una donna – purtroppo siamo invasi da delinquenti nostrani ed extracomunitari. E’ vergognoso che non siamo più al sicuro nella nostra città e nelle nostre case. Dobbiamo agire al più presto, fare una petizione, fare qualcosa in modo che il sindaco prenda seri provvedimenti».