– Quelle scottature sulle braccia e sui piedi sono un tangibile segno d’amore. Quando lo si fa notare a Liliana Canale, titolare dell’omonima fattoria di Azzate, la voce le si incrina. Prende un respiro e dice alla figlia: «tranquilla amore, la mamma non piange. Mi è entrata soltanto della polvere negli occhi». Lo dice per rassicurare la bambina che dopo il caos dell’altro ieri, quando un incendio ha distrutto la stalla della fattoria-agriturismo di via XXV aprile, non deve più avere un pensiero triste al mondo. Liliana l’altro ieri mattina si è buttata in quella stalla in fiamme.
«Gli animali erano lì – racconta – in mezzo al fumo e al fuoco. Non potevo fare altro che andare a prenderli, che farli uscire. Sono i miei animali e questa fattoria è tutta la mia vita. Sono cresciuta qui e quei cavalli e quegli asinelli li abbiamo cresciuti noi. Questa fattoria è casa mia e casa loro. Per noi sono parte della famiglia, sono animali domestici come per altri lo possono essere un cane o un gatto».
Si dice che per la famiglia ci si butta nel fuoco. Per Liliana il detto è letterale. I cavalli sono usciti immediatamente dalla stalla. «Gli asinelli no – racconta – ragliavano impauriti e non si muovevano». Erano impietriti dal terrore. Liliana ha sentito quel raglio, come un pianto. Come una richiesta d’aiuto disperata. Ed è tornata nella stalla: inchiodati gli asinelli, inchiodata lei. «E li abbiamo portati fuori – dice – alla fine li abbiamo portati tutti fuori. Nessuno è rimasto in quella stalla. Nessuno».
Liliana non pensa alle ustioni di quegli asinelli,che alla fine purtroppo si sono rivelate troppo gravi. Come del resto non pensa alle sue di ustioni: «Mi hanno dovuta portare all’ospedale quasi di peso – dice – fa niente, ciò che conta è non avere lasciato nessuno in quella stalla. Non me lo sarei mai perdonata».
Non vediamo lo sguardo di Liliana che si alza, maledetti telefoni che ci privano di un gesto tanto potente. Ma siamo certi che lo ha fatto quando ha detto: «l’agriturismo e l’area parco funzionano. Siamo aperti». Non ha permesso al fuoco di prendersi i suoi animali senza lottare, figuriamoci quella fattoria che è la sua vita. «Vorrei ringraziare i vigili del fuoco e i carabinieri che ieri sono stati così gentili, così efficienti – dice Liliana – E vorrei ringraziare anche chi oggi (ieri per chi legge) si è presentato qui, spontaneamente, chiedendoci come poteva essere utile».
Coraggio e familiarità, inteso come senso della famiglia, non hanno bisogno di pubblicità e si intuiscono al volo. E così ieri amici, vicini, clienti che avevano visitato la fattoria, che è anche fattoria didattica, si sono presentati uno dopo l’altro. Chi ha pulito, chi ha aiutato a spostare il materiale ammassato dopo l’incendio.
Chi semplicemente ha voluto testimoniare l’affetto e la vicinanza per Liliana e la sua famiglia. Tutta. «E’ bellissimo oggi – scrive un’utente sulla pagina Facebook della fattoria Canale – vedere il pony pascolare nel prato». E no, non siamo riusciti a vederlo lo sguardo di Liliana che si alza sulla sua fattoria e sui suoi animali. Ma possiamo benissimo immaginarlo.