Ciao, sono Babbo Natale, e stavolta la letterina la scrivo io, cari i miei bambini. Eh sì, perché – sarò onesto – mi sono rotto i campanelli di dover essere sempre io quello che porta i regali. A cani e porci, poi, mica solo a chi se li è meritati sul campo. Cioè: un pischello ordina, chessò, il trenino elettrico, l’altro la playstation, l’altro ancora un indecente cicciobello antropomorfo che piscia a comando e io, taac,
glielo devo portare a domicilio. Quando vuole lui, poi: cioè tassativamente la notte tra il 24 e il 25. Non sono ammessi ritardi, altrimenti rischi pure di incrociare quella vecchia megera della Befana. Poi tu arrivi lì, puntuale, fai la tua brava consegna, e neanche ti dicono grazie. Anzi, c’è il rischio che se sbagli la marca del giocattolo ti diano anche del vecchio alcolizzato. Che poi, oddio, proprio astemio non sono, lo ammetto, ma provate voi a vivere 365 giorni l’anno a 30 gradi sottozero. Resisti un giorno, resisti due, poi è chiaro che cominci a tracannare vodka come se fosse Levissima. Comunque, ripeto: io quest’anno non porto più un cavolo a nessuno, che sia chiaro. Ho già avvisato anche le renne, che concordano con me sull’opportunità di dare al mondo un segnale forte. Anzi, adesso sono io che chiedo due regali a voi: per una volta possiamo invertire i ruoli, no? Allora, intanto vi imploro: per prima cosa regalatemi un vestito nuovo. Dai, saranno mille anni che vado in giro con ‘sto maledetto costume rosso. Diciamolo: ha fatto il suo tempo. All’inizio era anche una cosa originale, facevo la mia egregia figura, adesso però è prevedibile come un esonero di Zamparini. Ma poi vi sembra giusto che solo io, in tutto il pianeta, debba andare in giro in costume rosso con inserti di pelliccia bianca? Dai, facciamo i seri. Quindi, primo regalo: una camicia e un bel paio di jeans, possibilmente normali, non quelli con i risvoltini. La seconda richiesta è un po’ più costosa, ma se fate una piccola colletta potete soddisfare anche questa. Aprite bene le orecchie: voglio uno scooter. Sì, uno scooter, o anche una moto, se proprio volete fare gli splendidi. Perché? Come perché? Me lo chiedete anche? Cioè, voi prendete il Suv anche per andare a comprare due michette dal panettiere sotto casa, e io devo fare il giro di tutte le abitazioni del mondo su una slitta? Una slitta trainata da renne. Siete senza vergogna. Che poi, tra l’altro, vedete uno arrivare con la slitta dal Polo Nord, e mica gli aprite la porta, no, lo fate calare dal camino come l’ultimo dei somari. Ospitalità saltami addosso. Quindi, secondo regalo: un bello scooterone di quelli coi controciufoli. Basta, le mie richieste finiscono qui, non sono mica come voi che presentate una lista contenente tutto l’inventario della Giochi Preziosi. Allora, siamo d’accordo? Per quest’anno va così. Se mi accontentate, a Natale 2016 tornerò da voi puntuale come un cinepanettone di Neri Parenti. Altrimenti, sappiatelo, io non mi muovo più da qui. In fondo non è poi così male passare il Natale spalmato nell’igloo a tracannare vodka. Auguri!