– «Una nuova luce negli occhi» per Francesca, tredicenne varesina, confessata dal Papa sabato. A raccontarlo sono mamma Carmen e papà Paolo che erano fuori città quando hanno appreso la notizia, in diretta. «Ci hanno preso gioia e commozione insieme – spiega, – per un fatto eccezionale, unico e irripetibile». Si è trovata a tu per tu con Bergoglio, dopo essere arrivata a Roma con un gruppo del decanato di Varese, insieme ad amici ed educatori della parrocchia di Masnago,
per il Giubileo dei Ragazzi. Le tappe erano ben scandite: confessione in piazza San Pietro, passaggio della Porta Santa, visita della città e poi via, verso la festa serale allo stadio Olimpico con celebri cantanti. Francesca, era in San Pietro con felpa e zainetto, come tanti coetanei quando si è messa in fila per ricevere il sacramento della “riconciliazione”. E di certo non si aspettava di finire tra i 16, scelti in mezzo a decine di migliaia di adolescenti, per essere confessati dal pontefice che, a sorpresa, si era unito agli altri 150 sacerdoti mobilitati per l’evento, radunati lungo il Colonnato del Bernini.
Seduto all’aperto, su una sedia accanto a quella del penitente, è rimasto un’ora e un quarto, prima di rientrare a Casa Santa Marta, ad ascoltare le parole di giovanissimi “millennial” come Francesca, nata nel 2002. Quello di Papa Francesco è stato un gesto semplice che però ha rimarcato il suo mandato per ragazzi e ragazze d’essere testimoni di compassione e carità, sottolineato dal tema dell’evento giubilare «Crescere Misericordiosi come il Padre». Un’educatrice, ancora emozionata ha mandato subito un messaggio ai genitori per annunciare quanto era accaduto nella mattinata più imprevedibile della vita di Francesca.
Continua la mamma: «Era insieme al gruppo, nel pieno di una giornata ancora intensa e avremmo voluto sentirci in tarda serata, ma ci è sembrato giusto lasciarle il tempo di elaborare quell’emozione che, anche se vissuta per pochi minuti, l’ha coinvolta e presa molto». Il racconto di persona è arrivato al rientro a casa. «Non abbiamo chiesto naturalmente cosa si siano detti, ma lei ha riferito che al termine dell’incontro il Papa le ha domandato di pregare per lui, proprio come fa apertamente nelle sue omelie». «Quando ho visto i suoi occhi ho percepito una luce diversa, dovuta credo a quanto le è capitato in questi giorni. Un’esperienza nuova per una ragazzina che vive per la prima volta un viaggio da sola con il gruppo, scopre la città di Roma dove non era mai stata, affronta il percorso giubilare e finisce con l’essere confessata dal Papa. Tutto l’insieme l’ha molto colpita e coinvolta». Francesca è molto riservata e non si aspettava la curiosità attorno all’episodio che l’ha vista protagonista «Inizialmente ha capito in maniera relativa il clamore, anche mediatico. Non si aspettava che la sua fotografia facesse il giro del mondo. In fondo per lei si è trattato del frutto di una grande casualità».
L’avvicendamento è stato improvviso e imprevedibile. «Ha raccontato che erano in 70mila e quando si sono accorti della presenza del pontefice erano tutti presi dall’emozione e un po’ spaventati. In cuor loro pensavano tutti che non sarebbe capitato proprio a loro ma, quando li hanno avviati in gruppi alle confessioni, a un certo punto le hanno detto: “Vai dal Papa”». Un’emozione che non si dimentica per una vita. Una figura che appare tanto distante, si materializza nelle vesti di un sacerdote cui affidare il proprio percorso di penitente. «A febbraio avevamo avuto l’occasione di ospitare il cardinale Scola nella nostra famiglia e adesso Francesca viene confessata dal Papa. Ho visto questo come un segno ulteriore della benevolenza del Padre Eterno verso tutti noi».