Il 18 ottobre 1998 la sua Dinamo Sassari fu protagonista di una partita interminabile, conclusasi soltanto dopo cinque tempi supplementari, con la vittoria per 121-116 sulla Lineltex Trieste. «E mi piacerebbe scoprire se quei 65 minuti siano davvero, come qualcuno dice, una sorta di record mondiale di durata, con Jonathan Haynes che rimase in campo dall’inizio alla fine», ricorda Michelini.
«L’adrenalina che vince sulla fatica, la consapevolezza dell’impresa che si sta costruendo che prevale sulla voglia di finire il prima possibile»: questa è la percezione netta dell’atteggiamento dei suoi giocatori di allora che l’ex coach conserva ancora oggi.
Se sabato sera a Masnago le cose sono andate così per lunghe è per via di quel canestro da tre di Cinciarini sulla sirena, che poteva essere evitato se Varese avesse scelto di fare fallo. «La gestione degli ultimi,
decisivi secondi di una partita è un qualcosa che va provato e analizzato in allenamento – spiega Michelini – A volte si dà per scontato che i giocatori possano scegliere in automatico come affrontare quelle situazioni speciali, ma non è così: serve una preparazione specifica. E la scelta di fare fallo per spezzare l’azione avversaria e portarsi a casa la partita non deve essere affatto considerata una macchia: è tattica anche questa, fa parte del gioco».
Archiviato l’episodio, a proposito del quale il Poz si è assunto tutte le responsabilità, seguono le considerazioni sulle caratteristiche e le potenzialità di questa Openjobmetis. «Da una preseason coraggiosa, per le tante partite affrontate, e sfortunata, alla luce degli infortuni e delle conseguenti sconfitte, è scaturito un bellissimo avvio di campionato, con quello strepitoso derby della prima giornata, che Varese si è aggiudicata grazie ad un’interpretazione perfetta», osserva il commentatore Rai.
Poco o nulla toglie a quel trionfo il fatto che Cantù sia nuovamente caduta – e a sorpresa – domenica scorsa contro Trento, al primo successo in serie A. I biancorossi hanno così ben figurato finora per via di «scelte di mercato azzeccate: giusta e lungimirante la mossa di riportare a Masnago la coppia Diawara-Kangur, che ha dimostrato di poter convivere ottimamente in campo – sottolinea Stefano Michelini – I due cavalli di ritorno formano con Daniel, elemento intelligente, capace di capire il gioco prima degli altri, un terzetto davvero interessante». Rautins e Robinson completano con le loro qualità un quintetto «che ha il suo perché».
La panchina, si sa, non è lunga, «ma Deane sta dando un contributo anche migliore del previsto e Casella è un giocatore che stimo particolarmente». La sintesi è che «Varese lotterà per un posto fra le prime otto».
Domenica, però, ad attendere il Poz e i suoi ragazzi c’è la delicata trasferta di Venezia, contro il grande ex Recalcati. «La Reyer ha un problema in regia, perché Stone è partito molto male: ma può contare su un roster ampio. Hanno mostrato difficoltà nel gioco spalle a canestro: io credo che Pozzecco punterà proprio su questi aspetti per mettere in crisi gli avversari».