Cento interventi chirurgici maggiori in sei mesi e l’inserimento nell’elenco dei migliori ospedali dove partorire.
Il reparto di ginecologia di Tradate insomma rappresenta un vero e proprio gioiello per il presidio e per tutta la nostra provincia. Da giugno, da quando il reparto è stato unificato alla struttura complessa di ginecologia e ostetricia di Varese, diretta dal professor , l’attività chirurgica ginecologica è ricominciata, anche per quanto riguardo gli interventi più complessi, dopo una sospensione di circa tre anni. Da giugno, sono stati eseguiti cento interventi di chirurgia ginecologica maggiore, tra cui isterectomie, ovvero l’asportazione dell’utero, trattamento dell’endometriosi e del prolasso genitale.
«E’ un risultato molto gratificante – afferma il professor Ghezzi – il livello di cura offerto alle pazienti è ora certamente di alta qualità poiché gli interventi vengono eseguiti con tecniche mini-invasive avanzate e strumenti di ultima generazione. E’ auspicabile che per il 2017 il numero e la complessità delle procedure chirurgiche ginecologiche aumenti considerevolmente».
Un altro motivo di orgoglio per il nosocomio di Tradate sono i dati pubblicati dall’Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, sulla modalità del parto. L’ospedale di Tradate, dove ogni anno nascono 650 bambini, risulta tra i primi dieci reparti italiani su un totale di 484 ospedali analizzati, con la percentuale più bassa di tagli cesarei primari che è un indicatore della qualità dell’assistenza ostetrica. L’assistenza offerta dalla sala parto tradatese è da sempre riconosciuta per la qualità e l’attenzione rivolte alle donne e ai loro bambini, soprattutto per le gravidanze fisiologiche a basso rischio.