MILANO – Il tribunale di Milano ha ritenuto “antisindacale” la condotta della società di consegne a domicilio Uber Eats che lo scorso giugno ha chiuso tutte le attività e licenziato 4 mila rider, con la conseguenza che i licenziamenti sono illegittimi e dovranno essere revocati. I rider lavoravano con la società con contratto di collaborazione, occupandosi materialmente di prelevare quanto ordinato dai clienti e consegnarlo al loro domicilio. Il tribunale di Milano ha ritenuto che le attività di lavoro svolto dai rider è equiparabile a tutti gli effetti a quello subordinato.
Dal punto di vista normativo, quindi, la società prima di licenziare migliaia di lavoratori, avrebbe dovuto attivare le procedure previste con i sindacati. In sostanza adesso Uber Eats per ottemperare alla sentenza, dovrà revocare tutti i licenziamenti per i lavoratori che svolgevano la prestazione di rider tramite account attivo il 14 giugno 2023. Di fatto tutti questi contratti dovrebbero adesso venire riqualificati come “lavoro dipendente” e la sentenza ordina alla Società di avviare con le organizzazioni sindacali le procedure di confronto previste dalla legge e quelle di licenziamento collettivo.