Minacce a un altro sindaco Adesso è il turno di Tradate

«Se quel messaggio era un’intimidazione nei miei confronti, hanno capito male: io vado avanti senza alcun problema». Dopo le scritte intimidatorie comparse nelle ultime ore in città il sindaco di Tradate, , non arretra di un centimetro.

Quella frase «Sindaco al rogo» accompagnata da una svastica che qualcuno ha impresso lungo la strada che porta verso la piscina non ha scoraggiato il primo cittadino ancora più convinto a raddoppiare le forze per portare a compimento il proprio mandato amministrativo. La scritta è stata cancellata ma la ferita in città non è ancora rimarginata anche se il sindaco non si è fatto spaventare.

«Non è purtroppo – dice Cavalotti – il primo messaggio di questo genere arrivato in provincia di Varese negli ultimi tempi ma sono messaggi che non devono intimidire. Dobbiamo portare avanti i nostri programmi senza alcun tipo di timore. Proseguo sulla mia strada, il simbolo della svastica è un disvalore con cui dobbiamo confrontarci. Un simbolo che va contro la nostra stessa storia. Una storia che merita una riflessione perché in tanti hanno perso la vita per costruire una società democratica. Non so se si tratta di un messaggio intimidatorio nei miei confronti o se ha un valore politico, questo lo sa solo chi lo ha scritto».

Della vicenda si stanno già occupando i carabinieri della Tenenza di Tradate.

Quello di Tradate è stato solo l’ultimo episodio in ordine di tempo di intimidazione contro un amministratore comunale.

Dopo la tragedia del sindaco di Cardano al Campo, , uccisa a colpi d’arma da fuoco da , nelle ultime settimane sono finiti nel mirino di squilibrati anche il sindaco di Brenta , cui è stata recapitata una lettera minatoria e quello di Solbiate Olona, , al quale hanno danneggiato la macchina con l’acido.

Manifestazioni di solidarietà al sindaco sono arrivate anche dal Parlamento: «Le ho parlato – dice l’onorevole – esprimendo la mia vicinanza. Esiste un problema più generale che ha a che fare con il cambiamento della società, questo clima rancoroso di ostilità spesso trae origine da problemi di carattere economico ma questi problemi non possono giustificare reazioni tanto abnormi».

«Il rancore e la violenza – prosegue – non hanno mai portato a nulla di buono, la strada da seguire è quella della fiducia. Si possono avere idee diverse ma il rispetto non deve mai mancare e non bisogna mai sottovalutare nulla».

Anche i sindacati hanno espresso solidarietà al sindaco Cavalotti: «Le organizzazioni sindacali, in prima linea nella lotta per la tutela dell’occupazione, sono anche al fianco degli amministratori cittadini nel loro impegno in favore dei cittadini e della comunità».

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