La spesa sociale dei comuni lombardi ammonta a 1,6 miliardi di euro di cui circa 200 milioni, pari al 12,3%, nel territorio di competenza dell’ATS Insubria. La quota maggiore è destinata a minori e famiglie, con un’incidenza del 35-36%, molto più di quanto si spenda per i disabili (22%) o per gli anziani (8,6%).
A pesare in modo particolare sulle casse dei comuni, grandi e piccoli, in modo casuale e non proporzionale alle relative risorse, sono i minori affidati dai tribunali, per i quali le amministrazioni devono farsi carico di una parte o di tutte le spese, con importi che arrivano facilmente a 30 o 40mila euro l’anno a minore in caso, frequente, di affidamento a comunità. Cifre molto importanti per i comuni, che fanno fronte alle spese sociali con risorse proprie per i tre quarti del totale.
Ieri, mercoledì 3 agosto, in Consiglio regionale, in commissione sanità e welfare, durante la discussione della relazione valutativa della legge regionale in materia di servizi sociali, il Partito Democratico ha ottenuto per la prima volta l’impegno a incrementare le risorse regionali per sostenere le spese dei comuni in favore dei minori affidati dal tribunale, grazie a un voto bipartisan.
Pochi giorni fa era stato bocciato un emendamento al bilancio regionale, sempre del Partito Democratico, sulla stessa materia, su indicazione dell’assessore regionale alla famiglia Alessandra Locatelli, della Lega, a cui ora il consigliere regionale Samuele Astuti si rivolge per dare corso alla presa di posizione della commissione.
«I comuni sono in prima linea di fronte alle esigenze sociali dei loro concittadini – spiega Astuti – ma sono in grande difficoltà, sia per l’aumento di spese come quella dei minori a loro affidati, in modo totalmente aleatorio, sia per l’impoverimento delle risorse umane a disposizione, con la progressiva diminuzione degli assistenti sociali e la precarizzazione di questi ruoli. È un problema vero, perché i comuni si possono trovare di punto in bianco con uno,
due, tre minori affidati e le risorse a bilancio per le politiche sociali vengono prosciugate, mentre il sindaco non ha nemmeno più il personale di supporto su cui poter contare. Non esiste, infatti, un fondo specifico a cui attingere per queste spese, e certamente le altre esigenze sociali non diminuiscono. L’assessore regionale Locatelli ascolti questa legittima richiesta dei comuni e dia corso a quanto tutte le forze politiche, su iniziativa del Pd, oggi hanno rivolto alla giunta regionale e al suo assessorato».