Arriva anche l’ufficialità: i resti trovati in fondo al mare di Los Roques sono deli occupanti del velivolo su cui viaggiavano Vittorio Missoni e la compagna Maurizia Castiglioni.
La procuratrice generale del Venezuela, Luisa Ortega, ha presentato ieri il risultato dell’esplorazione del relitto aereo ritrovato lo scorso 27 giugno al largo dell’arcipelago di Los Roques, dove sono stati rinvenuti i resti di cinque delle sei persone che viaggiavano sul velivolo precipitato nel gennaio scorso, fra le quali si trovava e la compagna . Ortega ha precisato che non è stato possibile ottenere campioni del sesto corpo perché si trovava in un posto difficilmente accessibile.
L’aereo, un Britten-Norman Islander numero YV2615, è stato ritrovato a 76 metri di profondità e a circa 15 miglia da Gran Roque, l’isola principale dell’arcipelago, ha spiegato Ortega, indicando che i sommozzatori venezuelani hanno portato a termine tre ispezioni subacquee per esaminare il relitto e prelevare materiale utile all’inchiesta sull’incidente. La procuratrice ha detto che in questo modo si sono ottenuti 19 campioni biologici che corrispondono a 5 delle 6 persone che si trovavano a bordo dell’aereo.
Oltre a Missoni e alla moglie Maurizia Castiglioni, a bordo dell’aereo si trovavano il pilota e il copilota (entrambi venezuelani) e altri due passeggeri italiani: ed . Ortega ha aggiunto che siccome i corpi sono stati trovati dentro all’aereo e tutti i bagagli sono stati recuperati non ci sono dubbi che si tratti del velivolo inabissatosi lo scorso 4 gennaio nelle acque a nord dell’arcipelago. Adesso si apre una seconda fase nell’inchiesta, che si articolerà da un lato comparando i campioni organici ritrovati con il materiale genetico dei famigliari diretti delle vittime e dall’altra riportando a galla il relitto , per determinare le cause dell’incidente. Sebbene l’aereo non aveva una “scatola nera” è stata recuperata una valigetta con la documentazione del volo: sarà usata per l’inchiesta.
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