Missoni, choc a Sumirago Non può essere finita così

Sumirago è una città rassegnata al peggio: la notizia del ritrovamento a Los Roques dell’aereo a bordo del quale lo scorso gennaio si trovava e la gallarateseè stata una doccia fredda per tutti. Le poche speranze di ritrovare lui, la sua compagna e gli altri passeggeri ancora vivi, si sono ulteriormente ridotte.

Ieri tra la gente di Sumirago la voglia di parlare era ridotta al minimo: volti affranti, sguardi bassi e tanto dolore. Era la notizia che nessuno avrebbe mai voluto ascoltare. «Dopo il ritrovamento dell’aereo – dice il presidente della società di calcio di Sumirago, , della quale Vittorio era presidente onorario – c’è la terribile sensazione che abbiamo perso un amico. Io e Vittorio – aggiunge – abbiamo la stessa età, con il trascorrere degli anni la passione per lo sport e nel nostro caso per il calcio ci ha unito.

Ha profuso un impegno straordinario per le attività sportive del nostro territorio. Stiamo parlando di una persona splendida, sarebbe una perdita immensa. Un uomo incredibile, una persona molto intelligente. A questo punto bisogna capire cosa troveranno, ancora infatti le circostanze non sono definite». Non mancano le ipotesi fantasiose, più cinematografiche che realistiche, ma in generale Sumirago è scossa da qualcosa che nessuno avrebbe voluto leggere. Il ritrovamento dell’aereo inabissato non concede molte illusioni.

«La notizia – dice il sindaco – che mai avremmo voluto arrivasse. A questo punto c’è una situazione che congela le molte altre ipotesi che si erano fatte, rendendo l’epilogo drammatico. Non sono stati ancora trovati i corpi ma è verosimile a questo punto che l’unica ipotesi percorribile e realistica è quella del disastro aereo. Nelle prossime ore la situazione dovrebbe essere più chiara. In questo momento terribile siamo vicini alla famiglia». Il clima di rassegnazione ha contagiato un paese intero: «Fino a quando non si trovano i corpi – dice una donna – non voglio crederci. All’inizio c’erano delle speranze di ritrovarli, poi lentamente si sono spente. Adesso sono pochissime ma aspettiamo». «Sono addolorata – dice una ex dipendente dell’azienda – una persona straordinaria, non può finire così. Quando ho saputo dell’aereo ritrovato mi è venuta la pelle d’oca».Ieri la sede dell’azienda di famiglia è rimasta chiusa per tutto il giorno.

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