Missoni «lombardo esemplare» Il consiglio regionale lo ricorda

Il consiglio regionale della Lombardia ricorda Ottavio Missoni, trasmettendo in aula anche una vide-intervista con il grande e geniale stilista che viveva a Sumirago e che è scomparso il 9 maggio scorso.

In apertura dei lavori della prima seduta consiliare, è stato il presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo a definirlo «un italiano e un lombardo esemplare per l’originalità della sua storia e delle sue creazioni e la ricerca di soluzioni sempre raffinate», sottolineandone la «lunga vita da protagonista, prima come campione di atletica leggera e poi come imprenditore artista del gusto».

A Missoni il consiglio regionale aveva assegnato nel 1999 il Sigillo longobardo, l’onorificenza conferita dalla Regione Lombardia e creata nel 1997 che ogni anno premia a personaggi proposti come modelli dell’operosità e della generosità della tradizione lombarda, che si sono distinti a livello sociale, culturale, civile. E che proprio all’ingegno danno particolare valore.

Nell’aula del consiglio regionale oggi è stato anche trasmesso, come accennato, un video realizzato in occasione dell’edizione 2011/2012 del concorso scolastico in memoria degli esuli giuliano-dalmati. Qui, Ottavio Missoni raccontava l’esperienza che aveva vissuto con l’esodo. E diceva che «è importante ricordare perché la storia la si scrive in brutta copia, ma poi non è più possibile correggerla, né riscriverla in bella».

Il ricordo dai banchi del consiglio regionale sottolinea come sia vivo il ricordo di Missoni imprenditore, ma anche di Missoni uomo. E anche ieri, nel corso dell’assemblea annuale, il Tai è stato citato dal presidente di Univa Giovanni Brugnoli come esempio del made in Italy. E questo ricordo ha strappato al pubblico presente un applauso convinto, sincero, sentito. Testimonianza, anche questa, delle grandi doti creative, imprenditoriali e umane di Ottavio Missoni, che sapeva unire la sua grandezza nel lavoro a una sensibilità, a un’umiltà, a un rispetto dei valori che lo hanno fatto amare e ammirare.

© riproduzione riservata