CARONNO PERTUSELLA La pistola mitragliatrice modello “she.79” calibro 7.65, completa di serbatoio, era stata sotterrata in una fioriera ricoperta da alcune mattonelle. Un nascondiglio perfetto, che però non è sfuggito ai carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Varese. Tolte le mattonelle, i militari hanno trovato due condotti in cemento: uno conteneva il contatore dell’acqua; l’altro un sacchetto di plastica con all’interno un telo di stoffa che proteggeva la mitraglietta. L’arma è stata ritrovata a Caronno Pertusella presso l’abitazione
del 34enne Elia Scognamiglio. Secondo gli inquirenti, da quella calibro 7.65 partirono i 12 colpi che il 20 aprile 2009 rischiarono di ammazzare un concessionario d’auto di Bolgare (BG). Per gli investigatori, il 34enne con la complicità di un 45enne bergamasco e di una terza persona aveva messo in piedi traffico internazionale di auto. Acquistava a prezzo irrisorio dal concessionario compiacente modelli di grossa clindrata. Insieme incenavano il furto delle vetture. Poi le rivendevano in Africa, guadagnando decine di migliaia di euro a veicolo. L’ultimo affare sfumato aveva provocato le ire del terzetto, che aveva preteso con le cattive dal concessionario (arrivando, appunto, agli spari) un “risarcimento” pari a 52mila euro.
Scognamiglio è anche accusato di fare parte di un’organizzazione criminale responsabile di un traffico internazionale di sostanze stupefacenti (hashish, marijuana e cocaina) tra la Spagna e l’Italia. Nel Belpaese i fiumi di droga prendevano poi la via della Lombardia, della Toacana, della Sicilia e della Sardegna. Il business era stato stroncato lo scorso 13 gennaio con l’esecuzione nelle province di Varese, Milano, Torino, Novara, Genova, Livorno, Lucca, Cagliari e Trapani di 18 ordinanze di custodia cautelare.
e.romano
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