Mezzago – C’era ancora la Prima Repubblica, o quanto ne restava. E c’erano ancora i nastri, le cassette, quelle che passavano di mano in mano in un sottobosco infinito di bootleg e pessime incisioni gracchianti in cui a fatica, talvolta, capivi cosa dicessero. Ma erano altri anni e altri tempi, quelli in cui il panorama musicale italiano viveva un piccolo rinascimento indipendente passato per le mani e la bocca di Mau Mau, posse, Yo Yo Mundi e Gang, poi Üstmamò e Lou Dalfin, oppure gli Africa unite: tutti quelli che bene o male, nel 1995 composero Materiale resistente.
Là in mezzo c’erano anche loro: i Modena city ramblers. Combat folk si leggeva sotto il nome. A tre anni dalla costituzione avevano inciso “Riportando tutto a casa”, e fu subito un successo – o almeno le sue fondamenta – con una marciante fusione di folk irlandese, musica popolare e canti tradizionali traslocati alla fine del Novecento. La data è il 1994: l’anno in cui girarono mezza Italia sui palchi dei piccoli locali pronti a ospitarli. Come il Bloom, che quindici anni dopo torna ad accoglierli nel piccolo tour organizzato per raccontare l’anniversario. Stesse tappe, scaletta simile, grandi classici.
L’appuntamento è per sabato 23 gennaio, dalle 22.30 (12 euro), nel locale di via Curiel a Mezzago. «Un concerto che tra le altre particolarità – dice il Bloom – sarà anche evocativo di un periodo, forse l’ultimo, dove i grandi cambiamenti sembravano ancora possibili. Un salto nel passato per riprendere una scaletta impostata sui live di quel periodo, che sapevano di sudore e di Guinness, amore per l’Irlanda e voglia di cambiare quell’Italia della prima Repubblica. Per l’occasione, tra le fila dei “delinqueint ed Modna”, torna un vecchio compagno fondatore della band – Luciano Gaetani – a dar manforte nel ricreare il tipico sound del primo periodo Ramblers, quel “combat folk” ormai divenuto vera e propria definizione di stile musicale».
Massimiliano Rossin
m.rossin
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