Molestie ai vicini Donna arrestata

LAVENA PONTE TRESA La prima volta di una donna in manette per un reato, quello degli atti persecutori (stalking), che era stato concepito per tutelare le donne. E la prima volta, forse, che le molestie non sono legate a vicende amorose.

Davvero singolare la vicenda che ha portato i carabinieri della compagnia di Luino ad eseguire una ordinanza di custodia cautelare a carico di una donna di 52 anni di Lavena Ponte Tresa, indagata di atti persecutori, minacce, calunnia e danneggiamento nei confronti dei suoi vicini di casa. La storia risale al 2007, quando la donna, infermiera, cominciò a manifestare atteggiamenti ostili nei confronti di gran parte dei nuclei familiari residenti all’interno di un complesso residenziale di Lavena Ponte Tresa. Contro di lei, sino alla data del suo arresto, erano state formalizzate 55 denunce alla locale stazione dei carabinieri. Per gli inquilini, oltre alle aggressioni fisiche e verbali, tra cui un tentativo di accoltellamento, l’incubo si è concretizzato anche a causa del fatto che la donna, raccontano, non ha esitato a fare uso di coltelli, sassi ed altri oggetti contundenti.

Sono tantissimi i fatti di cui le si chiede conto: atti diffamatori, come il volantinaggio nel residence e per le vie di Ponte Tresa contro alcune famiglie; il tentativo di investimento in automobile di due bambine; le decine di gomme di automobili tagliate; le parti comuni del residence imbrattate con insulti e scritti farneticanti, immondizie ed escrementi, le porte delle abitazioni fatte oggetto di lancio di uova. Un elenco così lungo e articolato, da far pensare che forse la signora non sempre fosse in sé.

E il suo atteggiamento minaccioso ha costretto addirittura due famiglie a trasferirsi, mentre gli altri inquilini confessano tutta la loro ansia e paura. Hanno temuto per la propria incolumità e per quella dei prossimi congiunti. La gravità dei fatti è stata ampiamente documentata dai carabinieri, che, oltre alle denunce, hanno raccolto anche numerose testimonianze. Il racconto analitico, dettagliato, anche in sequenza temporale, ha permesso ai militari di evidenziare e ricostruire una serie interminabile di singoli episodi, comunque tutti legati tra loro. Il pm Tiziano Masini, ha ritenuto il quadro probatorio evidenziato dai carabinieri gravemente indiziante della responsabilità plurima e grave della 52 enne, ed ha chiesto la giudice l’arresto della donna, eseguito lunedì. Si torva ora in carcere a Monza.

f.tonghini

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