VENEGONO SUPERIORE Aveva risposto ad una inserzione che prometteva cento euro a modelle per servizi fotografici: ma quando entrò nello studio, e si vide proporre di posare nuda, avrebbe voluto scappare. Aveva solo sedici anni, nel 2005, e di certo lei quelle cose non voleva farle.
Allora il titolare la convinse a restare, ma come segretaria. Eppure poco dopo la ragazzina si ritrovò seminuda, solo con gli slip e a seno scoperto, sotto l’obiettivo del fotografo: scatti in realtà senza malizia, non fosse che poco dopo lui avrebbe allungato le mani e cercato di palpeggiarla. Così ha raccontato lei alla mamma. Per quell’episodio, risalente a cinque anni fa, un fotografo ai tempi con studio a Venegono Superiore, è ora sotto processo per violenza sessuale. Il dibattimento si è aperto ieri in tribunale a Varese, di fronte al collegio giudicante composto da Orazio Muscato (presidente) ed Elisabetta Ferrazzi e Anna Giorgetti (a latere).
Pm in udienza è Raffaella Zappatini, anche se ai tempi fu Sara Arduini a raccogliere la denuncia e ad avviare l’indagine che ha condotto alla imputazione dell’uomo. La ragazza, ora 21enne, si è costituita parte civile con l’avvocato Andrea Boni. Difeso dall’avvocato Sergio Rizza, il fotografo si professa innocente. Ma contro di lui vi è un altro episodio, avvenuto a Marnate negli anni successivi, e per il quale è pedente un procedimento in tribunale a Busto Arsizio. Al punto che il pm ha chiesto che nel corso della prossima udienza, fissata per l’8 novembre, vengano chiamate a testimoniare altre due ragazze che lo accusano dello stesso reato: di averle cioè palpeggiate durante una seduta fotografica.
f.tonghini
© riproduzione riservata