CASTELVECCANA Paura ieri pomeriggio in un’abitazione di Castelveccana, dove un intero gruppo familiare e alcuni loro amici sono rimasti intossicati dalle esalazioni di monossido di carbonio proveniente da una caldaia a gas.
Dieci persone sono state soccorse e portate in ospedale per accertamenti, e per valutare se necessario il trattamento in camera iperbarica. Le più gravi sono cinque: una 83enne, un’altra donna e i suoi tre figli. La prima è stata trasportata all’ospedale di Varese, la mamma e i tre bimbi a quello di Cittiglio.
Decisamente meno impegnative sono le condizioni degli altri cinque pazienti (quattro donne e un uomo), distribuiti tra gli ospedali di Varese e Luino.
L’allarme è scattato intorno alle 17 in una casa della frazione San Pietro, in via Martiri Zampori, al civico 12/A. È da qui che arriva la chiamata al servizio di urgenza ed emergenza sanitaria, per malori generalizzati (mal di testa e vomito), che sembrano essersi abbattuti sull’intero nucleo familiare. Si pensa anche ad una intossicazione alimentare, sempre possibile in questi giorni di grandi pranzi, e peraltro spesso alcuni sintomi sono identici, ma i sanitari accorsi in forze sul posto con più ambulanze capiscono subito che si tratta di un malessere di tutt’altra natura. Il problema si chiama monossido di carbonio, gas subdolo, la cui presenza non si avverte se non dopo averne inalato una certa quantità. Non di rado succede che mieta vittime sorprese nel sonno.
Non è questo il caso, per fortuna: l’allarme viene dato in tempo, e l’arrivo dei soccorsi con così tanti mezzi per trasportare dieci persone mobilita l’intera frazione. E vengono chiamati per accertamenti anche i vigili del fuoco del distaccamento di Luino.
Sono proprio loro a confermare che l’aria è satura del pericoloso gas che si forma da una fiamme libera in conseguenza della combustione dell’ossigeno. Tutte le caldaie sono dotate di appositi sistemi per la sua dissipazione, ma quella in funzione all’interno dell’abitazione di via Martiri Zampori non sembra funzionare per il meglio. Viene allertato anche il tecnico reperibile dell’Asl, che dovrà accertare che cosa è all’origine del guasto. Intanto le dieci persone in ospedale sono state sottoposte ad esami clinici per verificare quanto monossido hanno assorbito, e se è necessario il trattamento nella camera iperbarica.
f.tonghini
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