Dopo nove anni di servizio come Prevosto di Varese, Monsignor Luigi Panighetti è pronto a salutare la Comunità Pastorale Sant’Antonio Abate, in vista del suo trasferimento a Milano. Prima del suo congedo ufficiale, previsto per domenica 15 settembre presso la Basilica di San Vittore, abbiamo avuto l’opportunità di incontrarlo e raccogliere le sue riflessioni su questo periodo così significativo della sua vita. Monsignor Panighetti ci ha parlato delle sfide affrontate, dei momenti più preziosi vissuti e delle sue speranze per il futuro della comunità che lascia nelle mani del suo successore, Don Gabriele Gioia.
I momenti più significativi di nove anni di servizio
Quando si chiede a Monsignor Panighetti di ripercorrere i momenti più significativi del suo mandato a Varese, il suo sguardo si illumina. Non c’è un singolo episodio che prevalga, ma un intreccio di esperienze che, nel complesso, hanno dato forma a un percorso intenso e arricchente. ”L’insieme dell’esperienza a Varese è stata molto impegnativa, ma anche molto bella e coinvolgente”, ci confida. “Non riesco a isolare un momento particolare, perché questi nove anni sono stati complessivamente positivi. Certo, ci sono stati periodi più faticosi e altri più gioiosi, ma tutto fa parte di un cammino che considero estremamente gratificante.”
Tra gli aspetti che più gli resteranno nel cuore, Monsignor Panighetti cita soprattutto le relazioni costruite nel corso degli anni. ”Sicuramente i rapporti umani sono ciò che mi ha arricchito di più. Il lavoro con gli altri preti, il dialogo con le persone della comunità: queste sono le esperienze che porterò con me per sempre.”
La trasformazione della comunità pastorale
Uno dei temi centrali del mandato di Monsignor Panighetti è stato lo sviluppo della collaborazione tra le quattro parrocchie che compongono la Comunità Pastorale Sant’Antonio Abate. ”Credo che uno dei cambiamenti più significativi che ho visto sia proprio il fatto che le parrocchie hanno progressivamente imparato a lavorare insieme,” riflette. “Questo percorso di crescita ha portato le comunità a riconoscere e valorizzare i reciproci doni, a camminare insieme verso un obiettivo comune.”
Per Monsignor Panighetti, la collaborazione, la coresponsabilità e la condivisione del cammino pastorale sono stati elementi chiave nel processo di rafforzamento della comunità. “La strada verso un maggiore spirito di unità non è sempre stata facile, ma oggi posso dire con soddisfazione che le parrocchie sono più unite di quanto lo fossero nove anni fa. È un risultato di cui vado fiero e che mi auguro continuerà a svilupparsi sotto la guida di Don Gabriele.”
Progetti futuri e nuove sfide
Con il cuore ancora legato a Varese, Monsignor Panighetti guarda già al suo nuovo incarico nella città di Milano. Non nasconde l’emozione per questa nuova fase della sua vita, ma è consapevole delle sfide che lo attendono. “I miei prossimi progetti sono legati alla mia nuova parrocchia a Milano, una realtà molto diversa da quella di Varese, ma altrettanto dinamica e vivace,” ci spiega. “Ho avuto modo di percepire in questi primi giorni una grande partecipazione e molte attività. Sarà importante per me conoscere a fondo questa nuova comunità e capire come posso inserirmi al meglio, portando il mio contributo.”
Un augurio per il futuro della comunità
Alla vigilia del suo congedo ufficiale, Monsignor Panighetti desidera lasciare un messaggio di speranza alla comunità che ha guidato per tanti anni. Non si sente di dare consigli specifici, ma il suo augurio è chiaro e sincero: ”Mi auguro che la comunità cristiana continui a crescere, sia spiritualmente che nelle relazioni umane. Credo che la cosa più importante sia che ciascuno continui a camminare insieme agli altri, sostenendosi a vicenda e contribuendo al bene comune.”
Rivolgendosi al suo successore, Don Gabriele Gioia, Monsignor Panighetti esprime fiducia e affetto. “Sono certo che Don Gabriele saprà guidare la comunità con saggezza e passione. L’augurio che gli faccio è che possa trovare la stessa accoglienza e lo stesso calore che ho ricevuto io, e che possa portare avanti il percorso di crescita che abbiamo iniziato insieme.”
Un’eredità di relazioni e collaborazione
Monsignor Luigi Panighetti lascia quindi Varese con la consapevolezza di aver seminato relazioni profonde e di aver contribuito a unire una comunità che ora si prepara a proseguire il proprio cammino sotto una nuova guida. La sua eredità non è fatta di grandi gesti o eventi memorabili, ma di una rete di legami umani e di una visione di collaborazione che, spera, continueranno a ispirare i fedeli di Varese per gli anni a venire.
La città di Varese, dal canto suo, si prepara a salutare con affetto e gratitudine un pastore che ha lasciato un segno indelebile nel cuore di molti.