Montanari ribalta la Pro: «Ragazzi cambiate faccia»

Domani al brianteo di Monza (ore 18) i tigrotti sfidano la Giana. Il mister: «L’ultimo posto in classifica macigno insopportabile»

Cambia verso (quello tattico) la Pro Patria con l’obiettivo di cambiare rotta anche in classifica cominciando domani nel tardo pomeriggio (ore 18) con la Giana al Brianteo di Monza. Via i quattro attaccanti «anche perché là davanti abbiamo creato poco e non è certo colpa loro; se non hanno segnato, è per una difficoltà a sviluppare gioco», fa sapere Marcello Montanari che ha deciso di mettere in soffitta questa soluzione tattica dopo la prova di mercoledì scorso col Pordenone in cui la Pro ha tirato una sola volta verso Careri e per di più con un centrocampista (Bovi) ad un minuto dal novantesimo.

Sarà un Pro con la difesa a tre usufruendo del rientro dei esterni Guglielmotti e Taino dopo la giornata di squalifica oppure verrà modificato qualcosa a metà campo? «Penso che, prima di tutto, dovremo cercare di modificarci in base all’avversario e dunque può essere valida qualsiasi soluzione. La Giana gioca con una punta centrale (Sinigaglia) e un trequartista (Gasbarroni) che però varia per tutto il fronte d’attacco ed a mio avviso dovremo occupare molto bene gli spazi sulla nostra trequarti difensiva».

Logico intuire che la difesa tigrotta tornerà a quattro con l’inserimento di un centrocampista sulla linea mediana a supporto di un trequartista e di due punte. «Mi pare che la squadra stia facendo bene la fase difensiva e se abbiamo mancato è solo per errori individuali: perché abbiamo dato noi la possibilità all’avversario di farsi pericoloso e non perché eravamo male disposti in campo»
Al netto delle indicazioni tattiche, Montanari vorrebbe trasferire ai suoi giocatori «la mia energia positiva anche se mi rendo conto che non è facile perché l’ultimo posto in classifica è un macigno che ti porti dentro nella testa. Mi rifiuto di pensare che giocatori, anche di qualità e di esperienza, possano commettere degli errori elementari. Sono la tensione e la paura e queste cose le comprendono coloro che hanno giocato a pallone e vorrei che anche la gente le capisse per aiutare i ragazzi. Quando hai la testa libera anche al giocatore più scarso riescono delle cose impensabili. In allenamento facciamo anche bene poi, purtroppo, in partita fatichiamo a fare due passaggi. Comunque – evidenzia – io ci credo nella salvezza: la classifica non è impossibile. Era importante col Pordenone non perdere. Certo, se fosse entrata quella traversa di Ravasi allora saremmo qui a raccontare un’altra storia, ma li abbiamo tenuti lì».

Che quel legno colpito a porta vuota dall’ex monzese sia magari un segnale che la fortuna cominci ad avere un occhio per i biancoblù? Per Montanari ci sono solo «le nostre forze per venire fuori da questa situazione» mentre al trainer non piacciono che certe società abbiano pensato in grande per poi non avere nulla in cassa:«Secondo me quelle che, come la Pro Patria hanno rispettato le regole, andrebbero tenute in considerazione. Comodo fare squadroni e poi non pagare. Che campionato è?».