Morazzone La Soprintendenza dice no al vincolo su Villa Bianchi e le ruspe entrano in azione. Ieri mattina sono iniziati i lavori per l’abbattimento della preziosa villa liberty che era stata addirittura oggetto di un accorato appello di Vittorio Sgarbi. In questi mesi l’amministrazione comunale si è spesa con tutti i mezzi a propria disposizione per fermare lo “stupro” del patrimonio storico locale. Quando già tutto sembrava perduto, un mese fa era arrivato uno stop in extremis da parte della Soprintendenza per i beni architettonici, che si era presa trenta giorni di tempo per valutare la situazione, dando così una speranza all’amministrazione comunale e a tutte quelle persone che si erano unite all’appello lanciato dall’istrionico Sgarbi.
La Soprintendenza non ha preso nessuna decisione e, scaduto il mese di tempo, l’imprenditore a pieno titolo ha iniziato i lavori per la demolizione. Dopo l’ordinanza di sospensione dei lavori per mancanza di documentazione (necessaria per la costruzione) e per l’assenza dei sistemi di sicurezza sul luogo di lavoro da parte del comune di Morazzone e lo stop alla demolizione arrivato dalla Soprintendenza il 28 settembre scorso, oggi si scrive il capitolo conclusivo della vicenda: no al vincolo, sì alla demolizione.
Di fronte a questa situazione, dagli uffici milanesi della Soprintendenza l’unica risposta al silenzio sembra essere un ulteriore silenzio: gli uffici suonano a vuoto da giorni.
f.artina
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