«Ho un messaggio importante per tutti i miei giocatori, diretto anche a me stesso. La riconferma, in un posto come Varese, ce la si guadagna con ogni minuto di lavoro in allenamento e con ogni goccia di sudore spesa in partita. Non ci sono altri modi: vale per chi ha il contratto e per chi non ce l’ha. Non ci devono essere aspettative, nessuno deve pensare di aver fatto qualcosa di speciale. La stampa, i tifosi,
il presidente e gli sponsor possono scrivere o dichiarare quello che vogliono, ma i miei giocatori devono solo andare avanti ad impegnarsi».
Non le ha mandate a dire Paolo Moretti nella classica conferenza stampa del venerdì, questa volta anticipatoria del match di Casalecchio di Reno contro Bologna. L’allenatore biancorosso ha pesato le parole, non ci ha aggiunto fronzoli, è stata di una chiarezza determinata oltre che oggettiva. La schizofrenica esaltazione della settimana appena trascorsa non gli ha fatto piacere: «Siamo passati da gruppo che doveva salvarsi, chiedere scusa e andarsene a salvatori del popolo, in soli sette giorni – ha continuato – E allora lancio un messaggio a chi ritiene di aver fatto qualcosa di grande: vi guadagnerete tutto nelle dieci partite che mancano, perché nello sport si dimentica in fretta. E gli unici mezzi saranno la fatica e il sacrificio».
A cominciare dall’appuntamento contro la formazione di Giorgio Valli: «Partita complicata, avversario duro, affamato di punti e galvanizzato dalla vittoria di Sassari. Siamo a quattro lunghezze dai playoff e a “sei e mezzo” dall’ultimo posto: nulla è ancora deciso. Non voglio vedere leggerezza, non voglio una squadra che si sieda». In dubbio Wayns: «Ha avuto un problema neurologico serio ed è stato fermo 3 giorni. La situazione è delicata: vedremo domani se si potrà allenare e se potrà essere della trasferta».