«Chiedo che si faccia chiarezza sulla morte di mio fratello, è come vivere in un incubo. Non si può capire il dolore che si prova in queste situazioni, può riuscirci solo chi ha già vissuto questa esperienza. Confido nella giustizia e spero che al più presto venga individuato il colpevole perché è chiaro che mio fratello non può essersi sotterrato da solo». , sorella di , il cui corpo senza vita è stato ritrovato nei boschi di Casalzuigno, chiede giustizia per il fratello.
È una donna sconvolta dal dolore ma anche molto lucida nella sua riflessione: «Avevo capito – spiega Simona – che qualcosa non andava fin dal primo momento. Mio fratello non era il tipo che si allontana per giorni da casa senza dire niente, non è proprio il suo stile. Qualche giorno dopo la sua scomparsa, quando nei boschi hanno trovato il suo bracciale, ho temuto che non l’avrei più rivisto».
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