Il gigante francese del petrolio Total ha perso il suo timoniere e la Russia uno strenuo difensore della politica del dialogo mentre tra Mosca e Occidente è in atto un vero e proprio braccio di ferro delle sanzioni per il conflitto in Ucraina. L’amministratore delegato della Total, Christophe de Margerie, è morto nella notte di lunedì in un incidente all’aeroporto moscovita di Vnukovo che non ha lasciato scampo neanche ai tre membri dell’equipaggio, tutti francesi.
Secondo una prima ricostruzione,
al momento del decollo il suo jet privato avrebbe toccato con l’ala sinistra uno spazzaneve e si sarebbe quindi ribaltato prendendo fuoco. Gli inquirenti russi puntano il dito contro l’autista dello spazzaneve, accusandolo di essere in stato di ebbrezza, ma avrebbero delle responsabilità anche i dirigenti dello scalo aeroportuale, la cui «negligenza criminale» – secondo il Comitato investigativo russo –sta nell’essere stati «incapaci di coordinare appropriatamente il lavoro degli operatori».
La morte di de Margerie riporta alla memoria quella misteriosissima di un altro celebre asso del settore energetico: il presidente dell’Eni, Enrico Mattei, il cui aereo precipitò a pochi chilometri da Linate nell’ottobre di 52 anni fa. Ma per le autorità russe la tragedia del Falcon-50 dell’ad della Total sembra piuttosto dovuta a un errore umano, dei controllori di volo, dei piloti del jet o dell’autista dello spazzaneve il cui avvocato nega però che fosse ubriaco – come sostengono invece gli investigatori – affermando al contrario che il suo assistito «non beve assolutamente alcolici perché soffre di una malattia cardiaca cronica». Potrebbero aver contribuito alla sciagura anche le condizioni climatiche: nel momento in cui l’aereo ha iniziato il decollo per tornare a Parigi Vnukovo c’era nebbia.
De Margerie – 63 anni e ad della Total dal 2010 – era un manager noto per la sua originalità ed era soprannominato «Baffone» per i suoi grandi baffi bianchi all’insù, e anche il presidente francese Francois Hollande lo ha ricordato per il suo «carattere indipendente». Vladimir Putin lo ha invece salutato come «un vero amico» del suo Paese e si è detto «sconvolto»: de Margerie era infatti fermamente contrario alle sanzioni occidentali contro la Russia, dove il gruppo Total è uno degli investitori stranieri più importanti e sta lavorando con la russa Novatek e la cinese Cnpc a un mega-progetto da 27 miliardi di dollari per l’estrazione di gas naturale nella penisola di Yamal, nel nord della Siberia.