Mostra Venezia/ Applausi per Baaria e per Life during Wartime


Venezia, 3 set. (Apcom)
– Si è aperta oggi con ‘Baaria’ di Giuseppe Tornatore la 66esima edizione della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. “Baaria è un’opera che sarà difficilmente eguagliabile, il capolavoro di un grande regista – ha dichiarato il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in una telefonata a Gigi Marzullo durante la trasmissione Cinematografo – è la storia dei nostri ultimi 70 anni, la storia di Bagheria, ma anche dell’Italia intera, attraverso le vicende di varie generazioni di una stessa famiglia”.

Protagonista del film è un militante comunista che in una scena spiega al figlio il riformismo: “una definizione cinematografica, ma spero sia utile per promuovere una riflessione più ampia sul ruolo della sinistra – ha spiegato Tornatore. E, in risposta al premier, il regista afferma: “Non sapevo che il premier Berlusconi facesse il critico, ma non ne sono sorpreso, in una personalità complessa come la sua può esserci spazio anche per questo mestiere. Mi fa piacere verificare che anche chi la pensa diversamente da me in politica, possa amare il mio film”.

Sul Lido sono sbarcati oggi il regista americano Michael Moore, che presenterà nei prossimi giorni il suo ‘Capitalism: a love story’ (Venezia 66), lo scrittore Salman Rushdie per il film ‘Francesca’ di Bobby Paunesco (Orizzonti), il regista Todd Haynes per il film ‘Great directors’ (Fuori concorso) di Angela Ismailos e Viggo Mortensen, attore del film ‘The road’ di John Hillcoat in concorso a Venezia 66.

Applausi per ‘Life during Wartime’ del regista Todd Solondz in concorso alla 66esima Mostra del Cinema di Venezia, che ha convinto malgrado le notevoli difficoltà tecniche che si sono succedute nella seconda proiezione riservata alla stampa. Iniziato con mezz’ora di ritardo, la pellicola di Solondz ha sofferto di sottotitoli in lingua italiana assolutamente non in sincrono con la lingua originale del film. Per il regista americano Todd Solondz, ‘Life during Wartime’ è un sorta di sequel con variazione di ‘Happiness’, film di successo di dieci anni fa. “Non so perchè sono tornato ai personaggi di ‘Happiness – ha raccontato il regista – mi sono voluto semplicemente sentire libero di giocare con questi personaggi, senza essere legato alla letterarietà di ciò che già esisteva. In qualche modo mi sono sentito libero di esplorare cosa è accaduto in questi dieci anni ai quei personaggi. In questo caso il fiml che ne è uscito è sicuramente più politicizzato rispetto al precedente, i personaggi sono commoventi perché allegri e al contempo tristi. Questa è la mia chiave di lettura”. La pellicola in concorso a Venezia 66 racconta le vicende post traumatiche di una famiglia ebrea americana i cui membri sottolineano spesso la vicinanza, politica e sentimentale, con Israele. Alla domanda se volesse esservi seppellito, il regista ha risposto: “Mi ha sempre colpito l’idea che qualcuno pensasse, pur essendo ateo, di dover essere seppellito in Israele. Del resto, mi sembra che il territorio sia piuttosto limitato. Ho sempre pensato che sia strano, vivendo negli Stati Uniti, che mi si chieda se mi sento più ebreo o americano”, ha aggiunto il regista. Nel film Shirley Henderson interpreta Joy. “Avevo già visto ‘Happiness – ha spiegato l’attrice – e avevo anche fatto l’audizione per lo stesso personaggio. Ho raccolto solo alcuni elementi della precedente interpretazione, riservandosi di trovare una mia chiave di lettura. Ho amato Joy perché non riesce a nascondere la sua vulnerabilità e come attrice trovo sia una cosa molto interessante da cui attingere”. Non c’era alla conferenza stampa di ‘Life during Wartime’, ma stasera Charlotte Rampling sarà sul red carpet accanto al regista per la proiezione ufficiale del film.

CAW

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