Venezia, 7 set. (Apcom) – Steven Soderbergh torna a Venezia. Il regista americano che ha scelto spesso il Lido, soprattutto per la presentazione dei suoi film più squisitamente indipendenti e sperimentali, coniuga questa volta in “The Informant!” lo spettacolo e l’impegno.
Presentato fuori concorso, “The informant!” è ispirato alla vera storia di Mark Whitacre, che tra il 1992 e il 1996 collaborò con l’FBI per denunciare le malefatte della sua compagnia. Sfortunatamente per i federali, però, il loro testimone chiave si rivela un bugiardo cronico con troppi scheletri nell’armadio. “Quando ho letto il libro che raccontava questa storia- ha raccontato stamane Soderbergh, accolto come il protagonista Matt Damon da un lungo applauso in conferenza stampa – ho pensato a Matt come interprete perchè nella mia immaginazione Whitacre aveva un’impronta molto americana, ottimista ad ogni costo, un tipo affascinante, amato dai suoi collaboratori. Ho cominciato a pensare a questo film nel 2001, avevo appena finito il primo “Ocean’s”, e la buona notizia è che nel frattempo è passato tanto di quel tempo che Matt ha raggiunto l’età giusta per fare questo ruolo”.
Ma raccontare una storia di spionaggio industriale, di grandi società che rubano e la fanno franca, non diventa oggi di grande attualità in tempi di crisi finanziaria? “Quello che interessava me era il personaggio di Whitacre- ha risposto Soderbergh- non tanto il mondo delle grandi corporation in cui si muoveva”.
Matt Damon, tra gli attori preferiti di Soderbergh, strappa applausi con la sua interpretazione che lo mette in pole position per gli Oscar del prossimo anno. Efficace anche la trasformazione fisica: baffi, ciuffo ben pettinato, occhiali, e la linea non è certa quella dell’agente Bourne! “E’ stata la cosa più facile e più divertente del mondo diventare così- ha raccontato stamattina, mostrando una ritrovata perfetta forma- non ero neanche costretto ad andare in palestra come sempre, per qualche mese ho mangiato praticamente tutto quello che mi capitava a tiro”.
Nei titoli di testa, con una grafica coloratissima ispirata agli anni 70, appare anche in qualità di produttore esecutivo George Clooney, legato a Soderbergh nella società di produzione del film la Section Eight :” Ma questo è l’ultimo progetto nel quale abbiamo lavorato insieme, siamo ancora amici ma la Section Eight non esiste più. E mi sembrava giusto mettere anche il nome di George, visto che aveva partecipato a tutta la fase preparatoria del film”- ha aggiunto Soderbergh. Clooney è in arrivo al Cipriani della Giudecca, proprio come Damon e Soderbergh, visto che domani sarà la sua giornata.
Mma
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