Mozzarella blu a Varese Scoperto il “colpevole”

VARESE Il colpevole ha finalmente un nome. Si chiama Pseudomonas fluorescens ed è un bacillo. E’ stato lui a colorare d’azzurro le mozzarelle finite prima in questura, e poi in procura, alla fine dello scorso agosto. A smascherarlo sono stati gli esami effettuati dall’Asl varesine sui due formaggi. Lo Pseudomonas è un microrganismo che produce un pigmento, la piocianina, che in presenza di ossigeno si manifesta con un’inquietante colorazione blu.
Le mozzarelle erano state acquistate lo scorso 19 agosto in un noto supermercato di Varese.

Appartenevano a una marca prestigiosa, molto conosciuta e assai venduta: la Galbani Santa Lucia. L’acquirente aveva mangiato una fiordilatte quasi subito senza notare alcunché di strano. Le altre le aveva tenute in frigorifero. Il 27 agosto, aprendo una confezione, aveva scoperto che il formaggio aveva assunto una colorazione azzurrognola; aperta anche l’altra, aveva riscontrato la stessa anomalia.
Il caso delle mozzarelle blu era piombato sul tavolo del sostituto procuratore Massimo Baraldo, che già il 28 agosto aveva dato il via alle indagini. Dall’inchiesta è emerso che le mozzarelle sotto accusa facevano parte di un lotto che aveva fatto registrare altri casi sospetti. Per questo tanto la Galbani quanto i supermercati che le vendevano avevano provveduto a ritirarle dal commercio non appena avuta notizia del problema.
Due le ipotesi di reato sulle quali sta ragionando la procura varesina (anche se nessuno è ancora stato iscritto sul registro degli indagati): commercio di sostanze alimentari contraffatte o adulterate; oppure commercio di sostanze alimentari nocive. Baraldo ha disposto che le mozzarelle vengano analizzate anche da un altro laboratorio di zooprofilassi: gli esiti non sono ancora giunti in piazza Cacciatori delle Alpi. E’ però molto probabile che l’indagine verrà presto avocata dalla procura dove ha luogo lo stabilimento di produzione delle mozzarella Santa Lucia: farà da collettore di tutti i casi simili verificatisi nello Stivale.
L’ufficio stampa della Galbani, pur dichiarandosi pronto a far fronte a tutte le eventuali responsabilità, assicura che lo Pseudomonas «è del tutto innocuo per la salute» e che non è nocivo nemmeno se mangiato. Quasi certamente, sostiene l’azienda, il bacillo si è sviluppato a causa della cattiva conservazione del prodotto.

s.bartolini

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