Multinazionale del cioccolato chiude lo stabilimento di Verbania: grave danno sociale

La Berry Callebaut, con sede centrale a Zurigo, attualmente dà lavoro a 105 dipendenti a tempo indeterminato, 30 con contratti a termine e altri 30/40 addetti nelle diverse imprese dell'indotto. La decisione presa "considerata la limitata redditività futura e la complessità logistica del sito" . Protestano i sindacati e si mobilita il sindaco Albertella

VERBANIA – La Berry Callebaut, multinazionale del settore dolciario, ha annunciato a sorpresa questa mattina alle rappresentanze sindacali la decisione di chiudere entro i primi mesi del 2025 il proprio stabilimento di Verbania. L’azienda che ha sede centrale a Zurigo, in Svizzera, è il principale player mondiale nel settore dei prodotti a base di cacao e cioccolato di alta qualità, e si è insediata in Piemonte sul lago Maggiore alcuni anni fa rilevando lo storico stabilimento di Nestlè nel centro di Verbania Intra.
Attualmente dà lavoro a 105 dipendenti a tempo indeterminato, 30 con contratti a termine e altri 30/40 addetti nelle diverse imprese dell’indotto.

Si tratta di fatto dell’unica attività industriale di una certa dimensione rimasta a Verbania. Nella lettera inviata ai sindacati l’azienda ribadisce la propria volontà di sostenere la crescita con importanti investimenti anche in Italia – dove ha altri stabilimenti a San Sisto, in Umbria, e D’Orsogna, in Abruzzo – ma annuncia la decisione di chiudere a Verbania “considerata la limitata redditività futura e la complessità logistica del sito” e aggiunge “non vediamo purtroppo altra soluzione”.

Le RSU, che si dicono sorprese per la decisione comunicata senza alcun preavviso, hanno proclamato uno sciopero con astensione dal lavoro ogni giorno nelle ultime quattro ore di ciascun turno. Nella giornata di domani è stato programmato un corteo che partirà dallo stabilimento e terminerà il suo percorso al municipio di Verbania. “Questa decisione – scrivono in una nota – è totalmente disarmante visto l’impatto sociale che questa scelta avrà sul tessuto produttivo del Vco, e risulta completamente inaspettata visto che a più riprese nei mesi precedenti erano state date rassicurazioni d’investimenti sul sito, che anche a livello di comitato europeo non è mai stata dichiarata un ipotesi così radicale”.

Il neosindaco di Verbania Giandomenico Albertella ha chiesto un incontro urgente al direttore dello stabilimento. Il capogruppo del Pd in consiglio comunale Riccardo Brezza ha espresso la solidarietà ai lavoratori ed ha dichiarato che i consiglieri comunali sono pronti “a dare tutto il supporto per ogni azione si riterrà utile mettere in campo per far sentire la voce di chi lavora in quello stabilimento, al fine di evitare una scelta così dannosa e che riguarderebbe un centinaio di famiglie più l’indotto”.

(Fonte: Agi)