– Anziana di 83 anni morta alla Camelot: esposto dei familiari ai carabinieri di Gallarate. Il pubblico ministero Maria Cristina Ria ha aperto un fascicolo per omicidio colposo quale atto dovuto. Il presidente di 3SG Giacomo Peroni ieri mattina è personalmente intervenuto in casa di riposo: «Assolutamente sereni sull’operato del nostro personale. Naturalmente avvieremmo un’inchiesta interna, ma siamo fiduciosi nell’operato della magistratura». La donna era arrivata da un mese circa nella struttura gallaratese dall’ospedale di Busto Arsizio.
Soffriva di insufficienza respiratoria. Nella tarda mattinata di ieri la crisi letale poi il decesso. In quel momento erano presenti due delle figlie della donna originaria di Gela, ma da anni residente a Busto Arsizio che hanno reagito con rabbia all’accaduto dichiarando che la madre aveva in gola una pillola da poco somministratale. Stando a quanto dichiarato dai vertici di 3SG il medico di turno ha raggiunto la donna in tempi «brevissimi» eseguendo un controllo: «nella gola della paziente non c’era alcuna pillola». Davanti alla rabbia dei familiari è stato lo stesso personale della Camelot a richiedere l’intervento dei carabinieri che sono arrivati immediatamente sul posto. I familiari, assistiti dall’avvocato Francesca Cramis, hanno presentato un esposto chiedendo di verificare le cause del decesso della madre. La donna, secondo quanto dichiarato dai figli, nei giorni precedenti aveva infatti lamentato episodi d’incuria. Non di maltrattamenti, sia chiaro, ma di incuria. Poca attenzione da parte del personale. Di qui la spinta dei familiari nel voler sapere se a causare il decesso possa aver contribuito negligenza da parte del personale che potrebbe non aver avuto cura adeguata dell’anziana. L’inchiesta, si ribadisce è un atto dovuto a fronte di un esposto. La donna non presentava alcun segno di violenza. L’incarico per l’esecuzione dell’autopsia è già stato affidato. Martedì sarà eseguito l’esame necroscopico e la vicenda potrà essere chiarita. Dai vertici di 3SG viene ribadita l’assoluta serenità nei confronti dell’inchiesta e la certezza che sarà fatta chiarezza nonché la fiducia nei confronti del personale della struttura.