Muore una studentessa Aveva diciassette anni

OLGIATE COMASCO<Sognava di terminare il corso di studi, purtroppo è morta prima. Serena Cassisi, diciassette anni, è deceduta ieri mattina all’ospedale di Tradate dove era stata ricoverata nel corso della notte per l’aggravarsi delle sue condizioni. Da tempo combatteva contro un tumore che non le ha lasciato scampo, nonostante la sua grande voglia di vivere.
Una battaglia in cui ha sempre avuto a fianco i genitori, i nonni, i parenti e anche un grande amico che non l’ha

lasciata fino all’ultimo. Residente in Calabria, per lei aveva momentaneamente interrotto gli studi e si era trasferito a Olgiate proprio per starle accanto e sostenerla in un percorso di sofferenza alternata alla speranza, nei momenti in cui la malattia le concedeva un po’ di tregua. Come questa estate, quando era riuscita ad andare in vacanza con tutta la sua famiglia. Una delle ultime istantanee di Serena felice, da conservare nel libro dei ricordi.
«Vivere nel cuore di chi resta non è morire e lei è più viva che mai – scrivono mamma Daniela, papà Michele, la sorella Viviana e i familiari tutti – Ci hai lasciati sconvolti in un mare di dolci ricordi e infiniti rimpianti. Un solo pensiero ci consola: nel suo nuovo mondo lei vive senza dolore».
Frequentava il terzo anno, indirizzo aziendale, dell’Istituto Gaetano Pessina, alla sede staccata di Appiano. Da circa un anno, quando la malattia si era fatta più invasiva, alternava momenti in cui riusciva a frequentare ad altri in cui si assentava.
I compagni di classe e gli insegnanti (che l’hanno seguita anche con lezioni a domicilio) le sono sempre stati vicini, sostenendola e aiutandola.
Profondamente addolorato Renato Ronga, responsabile della sede staccata del Pessina, e suo professore fin dal primo anno: «Ci teneva a diplomarsi, purtroppo la malattia non le ha lasciato scampo. Era una ragazza molto diligente, cui ero particolarmente affezionato. Come tutti i giovani di quell’età, aveva voglia di vivere e di progettare il futuro. Era una brava ragazza, molto educata e rispettosa, senza grilli per la testa».
Stesso ricordo che ha di lei la sua insegnante di lettere delle medie,Angela Caputo: «Mi dispiace tantissimo. Era una persona molto mite, buona, che non avrebbe mai fatto del male a nessuno. Rimaneva nel suo; mai avrebbe osato fare pettegolezzi a carico di qualcuno. Me la ricordo ancora molto bambina alle medie. La mettevo al primo banco per averla vicina il più possibile; avevo questo particolare riguardo, perché sembrava un po’ timida. Un paio di volte siamo andati in gita di istruzione e lei era sempre contenta. Era serena, proprio come il suo nome. A proposito di nomi, mi diceva sempre che la sua sorellina ha lo stesso nome di mia figlia. L’ultima volta l’ho vista all’inizio dell’anno scolastico che, orgogliosa, aveva accompagnato la sorella a scuola».

f.angelini

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