Nel giro di un minuto è precipitata nell’incubo, quello che mai nessuno vorrebbe vivere, quello che non si sarebbe mai aspettata. Una telefonata le ha annunciato che il marito, Massimo Bossetti, era appena stato portato in caserma dai carabinieri con la più atroce delle accuse: quella di essere l’assassino di Yara Gambirasio.
Ieri pomeriggio Marita Comi, disperata, è scoppiata in un pianto dirotto. «L’abbiamo vista sul terrazzo, non ha detto niente ma continuava a piangere – raccontano tre ragazzini, vicini di casa – ancora non sapevamo cos’era successo, l’abbiamo scoperto dopo dalla televisione».
Massimo Bossetti, 44 anni, artigiano edile, gran lavoratore e bravo padre di famiglia, come tutti lo descrivono a Mapello, sarebbe dunque un assassino. Da cinque anni abita con la moglie e i tre figli rispettivamente di 13, 10 e 8 anni in una palazzina a due piani di via Piana di Sopra 5. Al piano terra c’è la suocera, e al primo piano abitano loro. Per 15 anni Bossetti ha lavorato per l’impresa Remondini di Mapello e poi si è messo in proprio, con un’impresa edile registrata nel 1996 a Terno d’Isola, dove viveva prima di trasferirsi a Mapello, e poi nella residenza di Piana.
«Non ci posso credere, non può essere stato lui, avranno sbagliato» è la frase che recitano tutti i residenti della piccola frazione di 241 abitanti, vicina a Sotto il Monte. I carabinieri presidiano gli imbocchi della via, lunga una cinquantina di metri: mentre i colleghi andavano a prelevare Bossetti sul cantiere, altri sono andati a fare una perquisizione a casa. Gli hanno sequestrato il furgone bianco, un Fiat vecchio modello di quelli aperti, con le sponde di metallo. Da casa, invece, hanno portato via la sua Volvo V40 station wagon, con i due seggiolini per le bambine.
La perquisizione termina alle 20,30: i carabinieri vanno via, arriva una pattuglia dell’Unione dei Comuni dell’Isola che tiene a bada la folla di giornalisti, fotografi e operatori tv che fanno la posta sotto la palazzina gialla. Marita Comi è andata via verso le 19, in casa resta la suocera con i figli, arriva anche il cognato. Nessuno parla, sono chiusi nel loro dolore.
© riproduzione riservata