Muri cittadini come manifesti a Saronno. Quando l’impegno sfocia in degrado

Edifici pubblici e privati martoriati da scritte contro chiunque. «Danni a carico di tutti»

Una sorta di “battaglia” che dura ormai da parecchi mesi, con scritte che appaiono dappertutto e amministrazione – ma anche privati cittadini – che si affrettano a cancellarle: è quella che si sta “combattendo” sui muri di Saronno. Non è neppure difficile identificarne la matrice, visto sia il contenuto che il modo di scriverle, quasi sempre con lo spray nero o rosso delle bombolette. Il tono è quello che spesso si è visto dopo il passaggio dei cortei dei centri anarchici, che ogni tanto fanno capolino in città. Come mercoledì scorso, durante il mercato cittadino: un volantinaggio eseguito dagli anarchici cittadini, al quale ovviamente non partecipano solo saronnesi ma anche altre persone provenienti dal circondario.

Scritte contro la polizia, le banche, gli enti; il tenore è sempre lo stesso. Le ultime, in ordine di tempo, lo scorso fine settimana. Vengono sempre fatte di notte, lontane dalle telecamere di sorveglianza, su muri già diverse volte ripuliti dagli addetti comunali. Nel mirino dei vandali soprattutto viale Rimembranze: “Contro sbirri, fascisti e noi, arma la tua gioia”; “No daspo urbani (una delle misure recentemente presa dall’amministrazione comunale, il divieto di entrare in Saronno a persone identificate dalle forze dell’ordine, ndr); “Saronno antifascista e tamarra”, “No ai fogli di via” ma anche “Fagioli schifo” (riferito al primo cittadino saronnese) sono solo alcuni degli slogan che dallo scorso fine settimana si trovano scritti sui muri.

Fra i bersagli anche l’asilo nido di via Cavour, altra scritta che il personale comunale addetto ha provveduto a cancellare prima del rientro dei bambini a scuola. Aree che più di una volta sono state prese di mira dal centro sociale cittadino Telos, autore di parecchie occupazioni di stabili dismessi nel corso dei mesi e degli anni passati. Gli autori delle scritte hanno agito in maniera “scientifica”, spesso andando a riscrivere gli slogan sulle superfici già

pulite con vernice bianca dall’amministrazione. Ma di mezzo ci sono andate anche le cinte di diverse abitazioni private, con i semplici cittadini che hanno dovuto e dovranno sorbirsi le spese di cancellatura. Nessun commento da parte dell’Amministrazione, al di là di una laconica condanna: «Non possiamo sapere chi è stato, anche se gli indizi sono abbastanza evidenti. L’unica possibilità è cogliere questa gente sul fatto: va ricordato che i danni provocati ricadono su tutta la popolazione cittadina».