Muro/I leader mondiali alla Porta di Brandeburgo per ricordare


Berlino, 10 nov. (Apcom)
– Più di 100.000 persone esultanti hanno festeggiato a Berlino i 20 anni della caduta del Muro mentre i grandi del mondo ricordavano quella notte del 9 novembre 1989, auspicando un nuovo slancio a nome della pace mondiale.

E’ un giorno di festa, non solo per la Germania ma per l’intera Europa”, ha dichiarato la cancelliera Angela Merkel, venti anni dopo la caduta della Cortina di ferro che mise fine alla Guerra fredda e permise la riunificazione della Germania e dell’Europa. Alla Tv tedesca Ard, tuttavia, la Merkel – una tedesca dell’Est lei stessa – non ha potuto evitare di riconoscere che la riunificazione della Germania “non è ancora compiuta”. La ‘cancelliera’ ha citato a tale proposito l’alto tasso di disoccupazione che è il doppio di quello dell’Ovest”.

Protetta da ombrelli bianchi, la Merkel ha attraversato simbolicamente da est ad ovest la Porta di Brandeburgo dove passava il “muro della Vergogna”, in compagnia dei presidenti francese e russo Nicolas Sarkozy e Dmitri Medvedev, del Segretario di Stato americano Hillary Clinton e del Primo ministro britannico Gordon Brown, gli ultimi quattro in rappresentanza delle ex potenze che occuparono la Germania dopo il 1945.

Il presidente americano Barack Obama, ha fatto una sorpresa intervenendo con un messaggio video. “Pochi di noi avrebbero predetto che un giorno la Germania unita sarebbe stata guidata da una donna venuta dall’ex Ddr o che il suo alleato americano sarebbe stato guidato da un uomo di origine africana ma il destino umano è quello che gli uomini fanno”, ha dichiarato Obama. Dmitri Medvedev ha invece sottolineato il ruolo “decisivo dell’ex Unione sovietica e della sua leadership” nella caduta del Muro, auspicando che “tutti abbiano rigettato quelle barriere rappresentate dal Muro di Berlino”

Dopo i discorsi ufficiali, c’è stato forse l’evento clou di questi festeggiamenti che ha mandato in delirio la folla, l’ex leader polacco Lech Walesa, che in Polonia fu il grande precursore della crollo dei sistemi comunisti, ha fatto cadere il primo dei circa mille parallelepipedi in polistirolo, alti 2 metri e mezzo e dipinti da bambini di tutto il mondo innescando un effetto domino. Uno dopo l’altro, i pezzi del domino sono caduti, simboleggiando il crollo del muro ma anche dei regimi dell’ex Patto di Varsavia che caddero uno dopo l’altro.
Ihr
nov 09

MAZ

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