Compleanno illustre con polemica al vetriolo a Tradate: come ormai da tradizione, infatti, sono comparsi in città alcuni volantini che omaggiavano il Duce Benito Mussolini, nato a Dovia di Predappio il 29 luglio 1883.
Con qualche giorno di anticipo i nostalgici del Fascismo lo hanno ricordato affiggendo alcuni cartelli per festeggiare il compleanno numero 130 di Mussolini.
L’iniziativa che ricalca quanto già fatto negli anni precedenti ha, però, suscitato la reazione durissima del Pd di Tradate che ha censurato con forza l’episodio. «È con sdegno che il circolo Pd di Tradate – dice Alice Bernardoni– apprende per l’ennesima volta l’affissione dei manifesti inneggianti al Duce. Non è proprio comprensibile come a distanza di anni e alla luce di ciò che ha significato il fascismo per il nostro paese in termini di privazione della libertà individuale, azzeramento dei diritti civili e umani e in ultimo, ma non meno importante, in termini di perdite umane».
Alice Bernardoni ha espresso grande amarezza per i manifesti: «Noi ci riconosciamo negli ideali che hanno ispirato la Resistenza e che, ancora oggi sono cardine dell’antifascismo e che ci permettono di non dimenticare quello che è stato per evitare che, soprattutto in un momento come questo, denso di tensioni sociali, si possa ricadere in simili abissi».I manifesti ai quali l’esponente di spicco del centrosinsitra di Tradate ha fatto riferimento sono comparsi ieri mattina in via Sopranzi, per intenderci la strada che dal centro conduce verso le scuole e il rione Pineta. “29 luglio 1883, buon compleanno Duce”. È questo il contenuto comparso sui manifesti che il centrosinistra tradatese ha censurato in maniera netta. La vicenda non è nuova visto che già in passato il compleanno del Duce era stato ricordato con manifesti e volantini in città.
Duro anche il commento Rocco Cordì dei Partigiani: «Dobbiamo cancellare la categoria di nostalgici – commenta Cordì – definirli così è un po’ riduttivo e poi comunque quando ci si raduna per parlare dei tempi andati si diventa un po’ patetici scadendo nel ridicolo. Questi eventi sono un paravento per affermare una presenza politica negata dalla Costituzione. Si tratta di episodi che non possono essere sottovalutati: non si può parlare di goliardate, dietro ci sono sempre minacce alla democrazia. I loro programmi sono una minaccia soprattutto in un momento di crisi come questo».
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