Napoli, 4 mar. (TMNews) – Colpo di scena a Napoli dopo che la Prefettura ha bloccato la procedura per lo scioglimento del Comune. Secondo quanto riscontrato dal Palazzo di Governo partenopeo, nella documentazione non sarebbe stata rispettata la norma sulla delega al notaio per la presentazione della lettera di dimissioni del consigliere dell’Udc, Fabio Benincasa violando l’articolo 38 del decreto legislativo 167/2000.
In una nota inviata, nella tarda serata di ieri al segretario generale del Comune, la Prefettura sottolinea che nella documentazione di Benincasa “non risulta alcun riferimento alla delega conferita al notaio Bellecca a presentare le dimissioni al protocollo dell’ente, delega esplicitamente richiesta dall’articolo 38 del decreto”. La conseguenza è che non risulta rispettata la norma in relazione all’autentica della delega stessa inficiando così la validità delle dimissioni facendo, di fatto, venire meno il numero necessario delle trentuno dimissioni, condizione necessaria perché il consiglio comunale possa essere sciolto.
Alla luce di ciò, “non essendosi verificata la condizione della contemporanea presentazione al protocollo dell’ente delle dimissioni contestuali di metà più uno dei membri assegnati all’ente, in vista di un ulteriore valutazione da parte di questo ufficio, si evidenzia – si legge nel documento a firma del prefetto Andrea De Martino – l’illegittimità di dimissioni sottoposte a condizione nonché di atti di delega non espressi in forma scritta e inequivoca”.
Anche per le dimissioni presentate da Sanislao Lanzotti, Enrico Lucci, Francesco Vitobello e Gennaro Carbone, la Prefettura ritiene che “la condizione apposta ‘con l’intesa che tale decisione dovrà seguire le consequenziali procedure attraverso le forme convenute non appena altri 31 consiglieri avranno anch’essi rassegnato contestualmente le loro dimissioni’ non si è di fatto verificata”.
Psc/Rcc
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