Nasce l’app “Davide Van De Sfroos”.
Per arrivare dove nessun altro musicista è finora arrivato: a fornire tutte le proprie opere, attraverso il web, direttamente ai propri fan.
Esempi di un’app così completa, infatti, non ce ne sono in Italia. Ed anche a livello internazionale sono pochissimi i casi in cui gli artisti abbiano deciso di puntare in questo modo su internet. Per il cantante nostrano è una sfida, di quelle che Davide Van De Sfroos ha sempre avuto il coraggio di portare avanti. E un passo di questo tipo, quindi, non poteva che venire da lui, pioniere della canzone in lingua insubre, capace di portare il “dialetto” delle nostre valli alla ribalta nazionale. Una ribalta che, tuttavia, ha sempre visto diversi ostacoli sul proprio cammino. Come lui stesso ha dichiarato nella conferenza stampa di presentazione che si è svolta ieri sera allo Spitz, il locale di viale Valganna di Rinaldo Ballerio.
«Questo sistema ha sempre posto, perché evidentemente la nostra musica, nonostante il pubblico sempre più ampio di questi anni, non ha mai accettato fino in fondo. E allora grazie al web saremo raggiungibili finalmente da tutti».
L’artista si riferisce anche al caso specifico del video di “Goga e Magoga”, «per il quale abbiamo lavorato sodo, creato qualcosa di particolare, e non è stato mai trasmesso da nessuna emittente. Nonostante le mie canzoni arrivassero in cima alle classifiche e poco tempo prima fossi andato anche a Sanremo». Una sorta di “ostracismo” «che si sente anche attraverso movimenti particolari, che avvengono quando ti invitano ad una trasmissione e poi l’invito salta».
La lingua insubre, insomma, ancora non viene accettata. «Dietro alle mie canzoni non c’è solo lo spettacolo, c’è anche un ricerca sulle tradizioni delle nostre terre. Forse questo non viene considerato trendy, ma è un grande valore. E d’ora in poi sarà accessibile direttamente a tutti».
E la sfida passerà anche dal prossimo concerto a San Siro. È intervenuto il creatore della app Davide Abagnale, che ha spiegato il funzionamento del servizio, e come sarà possibile creare playlist personalizzate con le canzoni dell’artista. Gli album saranno completamente presenti sull’app. I contenuti saranno gratuiti fino al 10 giugno, poi a pagamento con la versione premium.
L’app sarà attiva dal primo aprile e riserverà tante novità. La prima è che comparirà una canzone dedicata a Padre Mazinga, figura comparsa nella precedente canzone dei “Cauboi”, una sorta di spin off. L’incontro è stato moderato dal giornalista Marco Giovannelli, direttore di Varesenews.
Presente anche l’ex segretario del Comune Filippo Ciminelli.
«Una serata impreziosita dal voler usare questo posto rivoluzionario, una serata per stare bene e soprattutto per fare del bene. Oltre a presentare la nuova app, è l’occasione per aiutare i vicini del Gulliver» ha commentato Ballerio.
E don Michele Barban, responsabile del Gulliver, ha lanciato una proposta a Van De Sfroos: «Mi piacerebbe sentirgli fare una canzone con un concetto importante, ovvero che “Quan che vun al dis quel che ’l sa, al dà quel che ’l gà, e al fa quel qu’al po’, l’è ’na persona da rispetà” (quando una persona dice quel che sa, dà quel che ha e fa quel che può, è una persona da rispettare).
Un concetto semplice, ma importante».
Don Barban ha anche sottolineato l’importanza dello Spitz, «un luogo, un club house come lo hanno definito, che svolge una funzione importante».