Natale nero a Castellanza Chiudono due negozi storici

CASTELLANZA Alla cartolibreria Pruneri mancava solo un anno per ottenere il titolo di negozio storico. Ma le tasse e la concorrenza dei grandi centri commerciali non hanno lasciato alternative ai titolari: questa sera, dopo 49 anni, l’attività di via Vittorio Veneto, a Castellanza, abbasserà per sempre la saracinesca. E non è l’unica: sempre nella stessa via, in pieno centro a Castellanza, chiude Casa Style negozio di arredamento aperto dal 1952.

«Quando chiude un negozio, muore anche un pezzo di città», dice Renato Pruneri, una vita passata dietro al bancone. Lui e la moglie Marina sono i cartolai della città, punto di riferimento per generazioni di castellanzesi. «E adesso dove andremo a fare le fotocopie e a comprare i quaderni per i nostri figli e nipoti?», ripetono con rammarico i clienti più affezionati.

Per loro era una tappa fissa, quella alla cartolibreria Pruneri: era un motivo per entrare e scambiare quattro chiacchiere con il negoziante di fiducia. Ma non basta il loro affetto per fare quadrare i conti. La città è cambiata radicalmente da quando marito e moglie hanno aperto il primo negozio – era il 1961 – vicino all’ufficio postale di via Roma dove adesso c’è una banca. Qualche anno dopo si sono trasferiti in via Vittorio Veneto: «Qui, a pochi metri c’erano le scuole – mostra Pruneri con la mano – poi le hanno spostate oltre via don Minzoni, nel nulla».

Nel frattempo le fabbriche hanno iniziato a chiudere, banche e uffici hanno preso il posto delle vetrine e i centri commerciali hanno accerchiato la città. Poi ci sono le tasse: «Una batosta – spiegano i titolari – speravamo in una boccata d’ossigeno con la nuova riforma, ma non è stato così».

Probabilmente al posto della cartolibreria aprirà proprio un ufficio. Pruneri è originario della Valtellina dove il padre gestiva una cartoleria. Poi ha incontrato Marina, castellanzese doc e ha continuato la tradizione di famiglia in provincia di Varese: «Fino a quattro anni fa avevamo anche un reparto libreria – racconta – poi hanno iniziato a vendere i best seller scontati anche nei supermercati e l’abbiamo tolto. L’università ha favorito esclusivamente i bar e le copisterie di Castegnate. Castellanza non ha un centro vero e proprio ma tanti piccoli quartieri».

Cosa vi mancherà di più? «Il rapporto con i clienti, in questi giorni ci stanno dimostrando tanto affetto e li ringraziamo di cuore». Storia diversa quella di Casa Style. La titolare, Alessandra Galli, ha trovato un altro lavoro. Farà l’impiegata, un posto più stabile senza tutte quelle preoccupazioni che hanno i negozianti. I genitori non potranno aiutarla ancora per molto e assumere nuovo personale è un costo: «Il dispiacere è tanto, ma sono tempi duri per i negozi di vicinato», commenta il padre, Pino Galli.
Valeria Arini

e.marletta

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