Berlino, 11 feb. (Apcom) – Il Centro Simon Wiesenthal ha chiesto
a Berlino di spiegare come la sua ambasciata al Cairo abbia
potuto ignorare per così tanti anni l’eventuale presenza in
Egitto di uno dei criminali nazisti più ricercati al mondo: il
“macellaio di Mauthasen”, Aribert Heim. “Bisogna fare luce sul
modo in cui Heim abbia potuto abitare per 30 anni in Egitto, dopo
aver a malapena camuffato la sua identità”, ha affermato Ephraim
Zuroff, leader dell’ufficio israeliano del Centro Wiesenthal di
ricerche sui criminali nazisti, in un comunicato ricevuto a
Berlino.
Secondo il secondo canale tedesco Zdf e il quotidiano New York
Times Heim, detto anche il “Dottor Morte”, sarebbe deceduto il 10
agosto 1992 per un cancro nella capitale egiziana, dove ha
vissuto sotto le spoglie di un musulmano. Zuroff, valutando le
ricerche di Zdf e NY Times, ha definito “molto probabile” che
l’ambasciata tedesca fosse al corrente di una richiesta di
prolungare il permesso di soggiorno di Heim, nel 1981, perchè
essa riportava il suo numero di passaporto tedesco. Secondo
alcuni testimoni, un rappresentante dell’ambasciata sarebbe anche
andato all’ospedale per constatare la sua morte nel 1992.
Il ministero tedesco degli Affari Esteri, contattato da Afp, non
ha fatto commenti. Heim, nato in Austria ma di nazionalità
tedesca, era considerato uno dei criminali di guerra nazisti più
sadici. Si pensa abbia ucciso e torturato centinaia di detenuti
nel campo di concentramento di Mathausen, nel nord dell’Austria,
iniettando loro veleno nel cuore o effettuando delle
eviscerazioni senza anestesia. Per lungo tempo è stato al secondo
posto sulla lista dei criminali nazisti più ricercati al mondo,
dopo Alois Brunner, che fu il principale assistente di Adolf
Eichmann e che si ritiene sia ormai morto.
Cuc
© riproduzione riservata