Reggio Calabria, 10 ago. (TMNews) – I carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato nella tarda serata di ieri il presunto boss della ‘Ndrangheta Francesco Pesce detto : “Ciccio u testuni”. I militari dell’Arma diretti dal Tenente Colonello Carlo Pieroni e quelli del Reparto Operativo Speciale diretti da Stefano Russo unitamente allo squadrone eliportato di Vibo Valentia, hanno localizzato il rifugio del giovane boss in un bunker, all’interno di un’azienda agricola nei pressi della Strada a scorrimento veloce che collega il Tirreno con la Jonica nei pressi della periferia di Rosarno.
Francesco Pesce, esponente di spicco dell’omonimo, storico, clan di Rosarno, e definito dalla cugina – che per per alcuni mesi ha collaborato con i magistrati – il vero capo della ‘ndrina di Rosarno, era latitante dallo scorso anno, quando riuscì a dileguarsi nel corso dell’operazione “Crimine”.
Con l’arresto del rampollo del clan Pesce i militari dell’Arma sono riusciti a mettere le mani su uno dei boss più in crescita nel panorama criminale reggino. Pesce, 31 anni (classe 1978), detto “Ciccio Testuni”, è considerato a ragione il nuovo boss della cosca, essendo figlio, peraltro, del mammasantissima Antonino Pesce, attualmente detenuto nel carcere di Secondigliano.
La cattura di Ciccio Pesce va ad aggiungersi ai successi investigativi degli ultimi mesi. La Dda di Reggio Calabria (in particolare il procuratore aggiunto Michele Prestipino e i sostituti Roberto Di Palma e Alessandra Cerreti) ha, infatti, negli ultimi mesi, colpito duramente il clan di Rosarno con sequestri per oltre duecento milioni di euro.
FMC
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