‘Ndrangheta/ Gip: Garofalo sciolta nell’acido per simulare fuga


Rom, 18 ott. (Apcom)
– Lea Garofolo è stata uccisa perché collaborava con la giustizia con la ‘ndrangheta; Massimo Sabatino e Carmine Venturino hanno sequestrato la vittima e l’hanno consegnata a Vito e Giuseppe Cosco, i quali l’hanno interrogata e poi uccisa con un colpo di pistola. Poi il corpo è stato sciolto nell’acido per simulare una scomparsa volontaria da parte della donna. E’ quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare del Giudice per le indagini preliminari Giuseppe Gennari, che ha ordinato la custodia cautelare per i quattro e anche per Carlo Cosco e Rosario Curcio.

Vi è poi l’aggravante della premeditazione; alcuni degli imputati fra cui Carlo Cosco, Vito Cosco e Massimo Sabatino avevano già posto in essere nel maggio 2009 un altro tentativo a Campobasso diretto a sequestrare la vittima per interrogarla e poi ucciderla. Inoltre vi è l’aggravante dell’abuso di relazioni domestiche: Carlo Cosco, ex convivente della donna, l’aveva attirata con un pretesto a Milano, approfittando della relazione che li legava e del “rapporto di fiducia”, dicono i magistrati, nato dalla necessità di mantenere i rapporti a causa della figlia dei due, Denise Cosco, da poco divenuta maggiorenne.

Carlo Cosco, secondo il Gip, contattò i complici e si assicuròi mezzi (furgone, pistola, magazzino o deposito dove procedere all’interrogatorio della vittima) necessari per la sua esecuzione almeno quattro giorni prima.

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