MILANO – Tutti condannati i 34 imputati con il totale delle pene che hanno superato i 200 anni di reclusione. Si è chiuso così il giudizio con rito abbreviato nato dall’inchiesta “Cavalli di razza” della Dda di Milano contro la ‘Ndrangheta in Lombardia, in particolare nelle province di Como e Varese. Le condanne sono state inflitte dalla gup di Milano Lorenza Pasquinelli che ha accolto l’impianto accusatorio dei pm Pasquale Addesso e Sara Ombra, coordinati dall’aggiunto Alessandra Dolci. Tuttavia le pene comminate sono state inferiori rispetto a quelle richieste dalla pubblica accusa.
Per quanto riguarda la locale di Fino Mornasco il boss Bartolomeo Iaconis è stato condannato a 11 anni e 8 mesi mentre i sottoposti Pasquale e Michele La Rosa a 10 anni, Michelangelo Belcastro a 9 anni e 4 mesi, Antonio Valenzisi 10 anni e mesi e Roberto Valenzisi a 10 anni e 4 mesi. Anche la moglie di Iaconis ha preso 7 anni e 8 mesi. A tutti loro, tra i vari reati contestati, c’era
quello di associazione mafiosa. Quattro anni e 10 mesi per il collaboratore di giustizia Domenico Ficarra, 38 anni, del clan Molè che – stando alle indagine della Squadra Mobile di Milano e della GdF di Como – sarebbe stato il “capo” del gruppo responsabile delle estorsioni tra cui quelle ai manager della società Spumador con l’obiettivo di acquisire e gestire in maniera monopolistica le commesse di trasporti conto terzi. Oltre ai 34 anni condannati la giudice ha accolto anche tre patteggiamenti, tutti sotto i due anni con pena sospesa. Le motivazioni della sentenza saranno depositate in 90 giorni.